Altri due punti di penalizzazione. È la richiesta fatta dalla procura federale a carico del Catania. La società rossazzurra era stata deferita al tribunale sportivo per i ritardi nel pagamento di una rata Irpef sullo stipendio dei calciatori e nell’invio della fideiussione bancaria da allegare alla domanda di iscrizione al campionato. Le due scadenze erano programmate nel periodo a cavallo delle dimissioni del presidente Antonino Pulvirenti, dell’amministratore delegato Pablo Cosentino e dell’intero consiglio di amministrazione della società a seguito dello scandalo sulle combine, partito dell’inchiesta I treni del gol condotta dalla procura di Catania. La nuova dirigenza, guidata dall’amministratore unico Carmelo Milazzo – deferito anche lui perché responsabile del club all’epoca dei fatti, e che rischia adesso una lunga inibizione – ha motivato i ritardi riferendoli alla confusione generata dall’improvviso vuoto di potere che si è trovato a fronteggiare. Giustificazione che non ha addolcito la posizione dell’accusa, guidata dal procuratore federale Stefano Palazzi.
Il Catania, che ora è rappresentato dal nuovo amministratore unico Nicolò Micena, si trova nuovamente in un’aula del tribunale sportivo a doversi difendere dalle accuse di Palazzi. Era già successo quando al banco degli imputati sedevano Pulvirenti e Cosentino. In quell’occasione, il già ex presidente del Catania – dopo avere confessato il tentativo di combinare cinque gare di serie B – poté concordare con Palazzi la pena di cinque anni di squalifica a suo carico e di retrocessione in Lega Pro con cinque punti di penalizzazione per il club. Richiesta che fu appesantita a 12 punti in primo grado e ridotta a nove in Appello. Il Catania – che per bocca del suo direttore generale Giuseppe Bonanno dichiarava che ne avrebbe accettati non più di sette – ha presentato ricorso per la riduzione della penalità al collegio di garanzia del Coni, che si esprimerà a dicembre.
Ma prima che la giuria olimpica si pronunci, i punti da sottrarre a quelli ottenuti sul campo – finora 17, che varrebbero il primato nel girone C – potrebbero diventare undici. «Il Catania ha già pagato più di altre squadre, in passato, per le vicende in cui è stato coinvolto – diceva il direttore sportivo rossazzurro Marcello Pitino, riferendosi alla sentenza di Appello sulle combine – non merita di essere ulteriormente penalizzato». La possibilità di una nuova penalizzazione era nell’aria da tempo. Qualora la giustizia sportiva dovesse accogliere le nuove richieste del procuratore Palazzi, il club etneo è già pronto a presentare ricorso in Appello.
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