«Rivolgiamo un appello al Parlamento nazionale perché approvi al più presto lo ius soli. Palermo è più avanti nella cultura dell’accoglienza, come ricorda l’iniziativa di oggi. Questa è una città diversa e speriamo non resti sola nella cultura dell’accoglienza». Con queste parole del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si è aperta la terza edizione del festival delle letterature migranti, suggellata dall’inaugurazione al porticciolo della Cala del lungomare delle migrazioni.
Otto targhe toponomastiche, realizzate dalla ceramista Susanna De Simone in lingua italiana, inglese, francese, spagnola, araba, ebraica, tamil e cinese, sono state poste per ricordare l’approdo più antico della città, punto d’incontro di popoli e culture. Le targhe riportano anche dei codici Qr con informazioni storiche. «Questo è il luogo dove da migranti si diventa palermitani – ha aggiunto Orlando – e questa iniziativa avviene all’indomani della strage di Lampedusa e nel giorno di San Francesco: è una forma di riconoscenza nei confronti di papa Bergoglio che si è espresso sul tema».
Alla Cala è stata anche piantata una pomelia icona della città. All’iniziativa sono intervenuti, tra gli altri, il questore Renato Cortese, il presidente dell’autorità portuale Pasqualino Monti, il responsabile del servizio toponomastica del Comune di Palermo Michelangelo Salamone, il direttore del festival delle Letterature migranti Davide Camarrone, il presidente dell’associazione Rosario Perricone, il presidente del comitato scientifico Ignazio Buttitta, e i curatori delle varie sezioni del programma: Giorgio Vasta (letterature), Agata Polizzi (arti visive), Dario Oliveri (musica), Andrea Inzerillo (cinema).
Proseguono intanto gli appuntamenti del festival tra incontri, mostre, spettacoli: a Palazzo delle Aquile si è affrontato il tema del valore della parola come argine alla violenza e al terrorismo con lo scrittore olandese Frank Westerman. Alle 17, all’archivio storico comunale, si discute di lessico del presente con Fabrice Olivier Dubosc, curatore, insieme a Nijmi Edres, del libro Piccolo lessico del grande esodo. Alle 17.30, nell’aula magna di Giurisprudenza, Giulia De Spuches modera l’incontro sul femminile e le donne nel nuovo millennio con Cecilia D’Elia e Giorgia Serughetti.
All’arsenale della marina regia l’inaugurazione della mostra Tour operator, Diario di vite dal mare di Sicilia, curata da Daniela Brignone e realizzata in collaborazione con la Soprintendenza del mare, con il patrocinio di Amnesty International, e aperta fino al 22 ottobre. Dalle 18 a Palazzo Branciforte incontro con Ramin Bahrami, autore del libro Il suono dell’Occidente, in cui l’autore traccia un canone ideale delle opere che hanno segnato la storia della musica occidentale, dall’Orfeo di Monteverdi ai cinque pezzi per pianoforte op. 23 di Arnold Schönberg. Il dettaglio degli appuntamenti del festival, che prosegue fino all’8 ottobre, è sul sito della manifestazione.
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