Caffè amaro/ Sanità, i primari di Vendola e i silenzi siciliani

In Puglia l’indagine sul presidente della Regione, Nicki Vendola, che avrebbe ‘aiutato’ un medico nel concorso per primario ha fatto scalpore. In Sicilia un’indagine della magistratura su un fatto del genere farebbe sorridere. In Sicilia la sanità, prima che cura di malati, è clientela politica allo stato puro. E nessuno, dicasi nessuno, è il caso di dirlo, se ne cura.

Basti ricordare a quello che avviene tra il 2008 e il 2009. Ricordate? Allora Massimo Russo, il magistrato messo dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, alla guida della sanità siciliana sembra – così almeno la stampa lo dipinge – come lo ‘sceriffo’ di Usl e ospedali siciliani. E’ allora che si decide di commissionare alla ‘Bocconi’ – una delle più note università italiane – uno studio per individuare i criteri con i quali scegliere i manager della sanità della nostra amata Isola.

Siamo tutti contenti. Finalmente – ci dicono Lombardo e Russo – i manager chiamati ad amministrare Usl (allora si chiamavano ancora così) e Aziende ospedaliere non saranno i ‘servi’ della politica. Arriva il momento di scegliere i manager. E che succede? Succede che lo studio della ‘Bocconi’ viene ‘cestinato’. Mentre i manager della sanità vengono scelti tutti con criteri politici. Tutto come prima. Anzi, peggio di prima.

Nessuno protesta. Tutti gli addetti ai lavori sapevano – tranne i cittadini, che a quanto pare sono stati presi in giro – che la storia della ‘Bocconi’ era solo una farsa. Per inciso, non c’è nessuno che si chiede: lo studio della ‘Bocconi’ è stato un ‘regalo’ della prestigiosa università alla Sicilia, o è stato pagato con i soldi dei siciliani? E, se è vera la seconda ipotesi, in tutto questo non si configura un danno erariale?

Una volta nominati i manager, a cascata vengono nominati i direttori amministrativi e i direttori sanitari. Facciamo una domanda ai nostri lettori: secondo voi, i direttori amministrativi e i direttori sanitari sono stati scelti con criteri meritocratici o politici? E tutti gli altri dirigenti delle strutture sanitarie intermedie – tecnici e amministrativi – sono stati designati sulla base di titoli acquisiti per merito o per ‘tessera’ di partito?

Da allora od oggi sono stati nominati decine, centinaia di primari. Altra domanda ai nostri lettori: secondo voi sono stati individuati per merito o per appartenenza politica? Se è valida la seconda ipotesi, come mai non interviene nessuno? Questo giornale si è occupato di un concorso per primario di Medicina e Chirurgia plastica presso l’Azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello. Con che criteri verrà assegnato questo primariato?

Questo giornale ha pubblicato un’inchiesta a puntate sull’Azienda ospedaliera ‘Civico’ di Palermo. ‘Indovinando’ con qualche mese di anticipo i nomi dei vincitori di un concorso per dirigenti tecnici e amministrativi.  Eppure, tutto tace. Cos’è, oggi, la sanità siciliana, a parte i Pronto soccorsi intasati e servizi pubblici sempre più scadenti?

Siamo sicuri che il cattivo funzionamento della sanità pubblica siciliana – fenomeno che si è piuttosto accentuato negli ultimi due anni – non abbia nulla che vedere con le ingerenze politiche in fatti che dovrebbero essere professionali e tecnici? E – con riferimento alle elezioni di Palermo – quanti medici sono in lista?

Giulio Ambrosetti

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