Brigantini, video censurato da Youtube per omofobia «Chi ci critica è spacinnato, noi facciamo solo satira»

Gay spray, uno spray che in pochi minuti, ma solo per qualche ora, può trasformare il più macho degli uomini in un gay attento alle esigenze delle donne. È questo il contenuto del brano estivo dei Brigantini, il gruppo satirico paternese, che ha suscitato grandi polemiche sul web. Dopo essere stato pubblicato sul canale Youtube della band, il video della canzone è stato segnalato e rimosso a causa dei contenuti ritenuti omofobi. «Ogni volta che facciamo qualcosa, appena arriviamo a seimila visualizzazioni ci bloccano i video – spiega a MeridioNews Antonio Ferlito, cantante e frontman del gruppo – Pensate che qualcuno ha segnalato anche l’ultima clip di Natale, dicendo che c’erano contenuti violenti, ma ovviamente era tutto inventato». 

Ferlito dribbla le accuse di omofobia spiegando che in realtà l’intento della canzone sarebbe proprio quello di mettere alla berlina il machismo e gli atteggiamenti violenti nei confronti delle donne. «Non c’è stata nessuna polemica – commenta il cantante – durante le riprese hanno partecipato anche alcuni ragazzi omosessuali e si sono spaccati dalle risate». «Questo è uno spot contro l’aggressività che indica il gay come l’unico che può capire le donne», agigunge. La segnalazione sulla nota piattaforma social sarebbe dunque soltanto «il problema di persone che non hanno cosa fare e quindi discutono sul nulla. A noi la polemica – continua Ferlito – ci ha fatto solo un favore perché abbiamo fatto 81mila click». 

Nessuna polemica da parte delle associazioni omosessuali ma, continua il cantante, al contrario solo attestati di stima. «Le critiche ci stanno, ma chi ci attacca deve sapere che il nostro brano è stato selezionato da Arcigay Milano perché lo hanno apprezzato molto». Il messaggio finale della canzone, secondo Ferlito, è quella che tutti, anche gli eterosessuali, dovrebbero essere più «gai, più felici». Una spensieratezza che, almeno nelle idee del gruppo musicale, è bene espressa dalla comunità Lgbtqi. «Noi aspiriamo non dico a diventare gay, ma a vivere come loro – aggiunge il cantante – perché sono le nostre muse ispiratrici, non hanno filtri, sono così». «Chiaramente è un discorso molto superficiale – ci tiene a chiarire il leader dei Brigantini -, noi siamo un gruppo che fa musica satirica, sicuramente non siamo deputati a dire cosa fare o non fare. L’eccesso di testosterone – conclude sarcastico –  fa scattiare la gente. Per combatterlo basterebbe un pochetto di spray». 

Mattia S. Gangi

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