La storia del giocattolo è una storia vecchia come il mondo. Non è esistita epoca in cui un bambino non abbia maneggiato qualcosa che poteva assomigliare per lui ad un giocattolo. Basti pensare che l’esercito giocattolo più antico del mondo risale a ben 4.000 anni fa ed è stato rinvenuto nella tomba del principe egizio Emash.
Ricordare, analizzare, raccontare l’evoluzione del giocattolo nei secoli ci consente di entrare nella vita quotidiana delle famiglie del passato. Il problema è che ne rimangono poche tracce nella letteratura, nei documenti di archivio, negli atti di testamento, così come rimangono pochi esemplari dei giocattoli dei secoli scorsi, sia per la fragilità e deteriorabilità degli oggetti, andati distrutti soprattutto durante le due guerre mondiali, sia più semplicemente perché passati tra le mani vandale di piccoli distruttori inconsapevoli.
In tutte le epoche la scelta del giocattolo ha segnato precise differenze di genere: esaltare ruoli vincenti connessi col concetto di virilità nei maschi e istruire le bambine alla vita familiare, per diventare bravi mogli e bravi madri. Inoltre, attraverso la precisa scelta del gioco, si spianava la vita dei figli: un futuro militare riceveva in dono soldatini e mezzi da guerra; ad un futuro prete si regalava un altare in miniatura o bambole vestite da suora se era una femmina; fusi per filare in miniatura o servizi di piatti venivano invece regalati ad una bambina destinata alla vita coniugale.
Ma non tutti avevano i soldi per acquistare i giocattoli, e i bambini dovevano inventare dei giochi con i pochi e semplici materiali a disposizione: legno, stoffa, carta, pietre, chiodi, ecc. Ed è proprio dalla fantasia di quei piccoli poveri bambini che nascono gli oggetti più straordinari, come un trenino con ben 14 vagoni costruito in Svezia nel 1916 con scatole di fiammiferi, legno e chiodini di ferro che farebbe invidia a qualsiasi ditta specializzata in giocattoli.
Con l’avvento del Settecento, il secolo dei Lumi, anche gli oggetti per l’infanzia cominciano ad essere influenzati dalla scienza. John Locke, filosofo e pedagogo inglese, sottolineava nei suoi studi l’importanza vitale per il bambino di apprendere attraverso il gioco. J. J. Rousseau vedeva nel gioco non solo una fonte di gioia, ma anche un mezzo attraverso cui capire i bambini. E’ da quel momento che si comincia a puntare sul giocattolo anche a livello economico, perché, in seguito a quelle teorie, il mercato del giocattolo si amplia. Nel 1793 i commercianti di giocattoli Besterlmeier di Norimberga, a quel tempo la capitale europea del giocattolo (soprattutto per la produzione di bambole), inviarono in tutta Europa cataloghi con più di 12.000 articoli.
L’Ottocento è stato il secolo della macchina a vapore; e proprio il vapore verrà utilizzato per azionare auto, trenini e carrozze giocattolo. Da questo momento in poi tecnica e scienza saranno sempre a servizio della fantasia. Per quanto riguarda i mezzi di trasporto per i più piccini, è importante precisare che la loro costruzione e diffusione andò di pari passo con l’entrata in funzione e con il perfezionamento di quelli veri. Ad esempio, il primo trenino giocattolo risale al 1840; ma la storia dei treni era già iniziata qualche decennio prima. Il primo treno di linea entrò in servizio in Inghilterra nel 1825, tra Stockton e Darlington, ma esteticamente era più simile ad una fila di grosse scatole su ruote che ad un treno. Nel 1840 vennero aggiunte, nei vagoni passeggeri, i tetti e le maniglie per tenersi durante il viaggio, così da farli assomigliare a delle vere carrozze. E’ in quel momento che, migliorando l’estetica, cominciano ad essere riprodotti i treni in miniatura.
Nel 1850 inizia l’“Età d’oro” del giocattolo, che durerà fino allo scoppio della prima guerra mondiale. Il giocattolo viene utilizzato ormai non solo come oggetto di svago e mezzo di divertimento, ma anche come strumento di crescita e istruzione. Risalgono a questo periodo le prime costruzioni in legno e metallo, i puzzle e gli album da colorare e ritagliare, che affiancano le classiche e intramontabili bambole e i soldatini. Nel 1899 a Brooklyn viene inaugurato il primo “Children Museum”.
Nei primi decenni del Novecento continua il boom del giocattolo e cominciano ad essere riprodotte in miniatura anche le automobili (la prima auto a pedali per bambini fu costruita nel 1925 in Inghilterra). Ma le due guerre mondiali tolsero ogni volontà di ricreazione e finì la produzione dei giochi, per lo meno nelle misure degli anni precedenti. Solo intorno agli anni Cinquanta comincerà una lenta ripresa del mercato del giocattolo, anche grazie all’utilizzo di nuovi materiali come la celluloide e la plastica, fino a tutte le novità di questi ultimi anni.
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