Roberto Ginatta e Cosimo di Cursi, presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della Blutec, la società che produce automobili elettriche che ha rilevato l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, sono stati posti agli arresti domiciliari dalla guardia di finanza con l’accusa di malversazione ai danni dello Stato. Brutto risveglio per gli operai, da giorni in stato di agitazione, che questa mattina hanno visto presentarsi ai cancelli della fabbrica gli uomini della guardia di finanza, che hanno eseguito il sequestro dello stabilimento.
Ginatta e Cursi sono accusati di avere distratto 16 dei 21 milioni di euro ricevuti da Invitalia per il rilancio dello stabilimento ex Fiat. Sotto sequestro anche le disponibilità finanziarie, immobiliari e mobiliari riconducibili agli indagati fino all’importo di 16 milioni e 516 mila euro. «Il grande bluff è stato svelato, il quadro si è chiuso» commenta la Fiom siciliana, tra i sindacati maggiormente coinvolti nella vicenda.
Il governo Meloni festeggia l'incremento della quota della pesca al tonno in Sicilia. Alla vigilia…
Un bracciante agricolo di 52 anni è morto a Rovittello, una frazione di Castiglione di Sicilia, in…
La corte d'Appello romena ha confermato la condanna a otto anni e anni mesi di…
Ha minacciato una donna con il coltello e ha cercato di abusarne sessualmente. È successo…
Domenica 19 maggio nuovo appuntamento con Lungomare Fest a Catania. Per l'occasione sarà chiuso al traffico il…
Un 31enne catanese sottoposto agli arresti domiciliari è evaso per tentare un furto all'interno di…