Passati circa tre mesi agli arresti domiciliari Antonio Pogliese torna in libertà. Il noto commercialista, padre del sindaco di Catania, era finito coinvolto nel blitz Pupi di pezza. Eseguito lo scorso 14 febbraio nell’ambito di un’indagine condotta dal nucleo Economico finanziario della Guardia di finanza su delega della procura etnea. Pogliese, stando a quanto emerso nei mesi scorsi, sarebbe stato al centro di un sistema di professionisti specializzati nell’evitare il fallimento alle imprese, garantendo l’evasione di imposte per un giro d’affari complessivo che si sarebbe aggirato intorno ai 220 milioni di euro.
Il colpo di scena arrivato con la chiusura delle indagini è legato anche al ridimensionamento dei capi d’imputazione nei confronti di Pogliese. Nell’elenco, come conferma a MeridioNews il suo avvocato Giampiero Torrisi, non è più presente il reato di associazione a delinquere e favoreggiamento personale e reale. L’avviso di conclusione indagini, inoltre, è stato notificato a 14 dei 17 indagati. Restano fuori, con posizioni stralciate Antonio e Giuseppe Andrea Grasso, oltre a quella di Francesco Viola.
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