Un’intera città ha creduto e lottato con gli operai del Birrificio Messina. Ma i primi a credere e scommettere sono stati proprio loro, i 15 soci imprenditori che hanno visto ieri un sogno diventare realtà. Un sogno cominciato nel 2013, dopo la fine di tanti incubi e che ieri con il taglio del nastro alle 19.03 è diventato concreto. Hanno investito tutte le loro risorse morali ed economiche nel progetto. Sono state oltre mille le persone hanno voluto partecipare alla festa. Occhi lucidi e brividi hanno fatto da sottofondo all’intera celebrazione. C’è stata anche qualche moglie che è scoppiata in un pianto liberatorio. Perché la battaglia è stata dura, gli ostacoli non sono mancati e vedere i macchinari nuovi di zecca pronti a produrre la nuova birra è stata un’emozione forte.
A tagliare il nastro è stato l’attore messinese Nino Frassica. «Non mi sarei perso quest’occasione per nulla al mondo – ha detto –. Sono onorato di poter inaugurare io lo stabilimento. Aspettiamo adesso di bere insieme la birra di Messina». Dietro Frassica, i 15 soci imprenditori. Eleganti e fieri nei loro abiti che recavano cucito sotto la tasca lo stemma del Birrificio.
Un’effigie che è la loro storia fatta di sacrifici e delusioni. Ma anche lo stemma di una scommessa vinta contro tutto e tutti. «Siamo contenti di quest’affetto – ha detto Mimmo Sorrenti, presidente del Birrificio – devo ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutati a far diventare concreto il nostro progetto. Adesso spero che i nostri giovani, vedendo quello che siamo riusciti a fare, credano di più in loro stessi e nelle potenzialità di questa terra. In Sicilia ci sono tanti terreni e si potrebbe avviare la filiera del malto. Si creerebbe occupazione e non ci sarebbe più bisogno di andare via».
Accanto a Sorrenti, oltre ai compagni di viaggio, l’assessore regionale al Territorio Maurizio Croce, Gaetano Giunta, della Fondazione di comunità che per prima ha sostenuto questo progetto, e il sindaco Renato Accorinti che ha preso in prestito una frase di Giorgio Gaber: «Bisogna essere concreti come i sognatori – ha detto il primo cittadino – i desideri si raggiungono con la testardaggine. Loro lo hanno dimostrato. La rassegnazione è un peccato mortale» Tra la gente c’era anche l’ex presidente della Corte costituzionale Gaetano Silvestri. «Sono venuto a festeggiare come messinese perché questo è l’esempio delle potenzialità che hanno i messinesi. Sono orgoglioso di questi uomini», ha commentato.
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