Biondo triplica incassi, ma pesano tagli Puglisi: «Da Regione troppi passi indietro»

L’ultima stagione per il Teatro Biondo Stabile di Palermo si conclude con un bilancio positivo, con abbonamenti triplicati e la conferma del trend di crescita dei biglietti venduti. Numeri che testimoniano un nuovo corso, sotto la guida del direttore Roberto Alajmo, ma non «risolutivi della situazione economica», come sottolinea il presidente del Teatro, Gianni Puglisi, denunciando una «contrazione progressiva» delle risorse assegnate al Teatro, in particolare dalla Regione. 

«C’è un piccolo passo indietro della Regione – spiega Puglisi durante la conferenza di presentazione che si è svolta stamane – che sommato ai tanti piccoli passi degli anni precedenti crea un problema. Abbiamo realizzato i tagli, siamo andati anche oltre e ridurre ancora non è più concepibile. L’unica speranza è andare verso un piano di ristrutturazione amministrativo con un tavolo di concertazione con la Regione». 

Insomma, occorre dialogare con la Regione partendo dal piano industriale di ristrutturazione triennale, concordato con l’esecutivo regionale, che dovrebbe servire a superare le situazioni di insofferenza, della gestione del personale e delle spese, ma che oggi si rivela «insufficiente» per Puglisi. Alajmo ricorda come il Comune di Palermo, che ha  mantenuto costante negli ultimi due anni le risorse assegnate al Biondo, lo scorso anno ha messo a disposizione 200 mila euro in più per incentivare gli esodi del personale. «I tagli – conclude Puglisi – dovrebbero garantire una contropartita da parte della Regione ma, anche triplicando gli abbonamenti, continuando a tagliare senza incrementare le entrate, non andiamo da nessuna parte».

Ad ogni modo, i numeri confermano la bontà del lavoro svolto fino fino a oggi: dai 1470 abbonamenti della stagione 2012-2013 si è passati ai 3917 dell’anno successivo e ai 6700 dell’ultima stagione, 2014-2015. Crescono anche gli incassi ricavati dalla vendita dei biglietti: dai 226 mila euro nel 2013 sono lievitati già nel 2014 (858 mila) e per quest’anno, sono dati ancora parziali, il numero è destinato ad aumentare (al momento 900 mila). Una performance positiva si registra anche dalla vendita degli spettacoli e dalle co-produzioni: dai 21 mila euro del 2013 si è passati a 107 mila nel 2014 e ben 458 mila nel 2015 (anche questo un dato parziale). Un incremento anche nel numero degli spettacoli in sede: 160 nel 2013, 248 l’anno successivo e 271 la previsione per il 2015 così come le produzioni più che raddoppiate (8 nel 2013 e 2014, 17 nel 2015).

Ma l’incontro di oggi è stata anche l’occasione per presentare la nuova stagione del Teatro. La campagna abbonamenti della sala grande riparte da subito e a inaugurare il nuovo cartellone sarà, lo spettacolo “I Persiani a Caporetto” di Roberto Cavosi, liberamente tratto da “I Persiani di Eschilo”, in scena dal 30 ottobre al 8 novembre. A seguire “#Stupormundi”, un progetto di Ricci/Forte ispirato al Gattopardo, in programma dal 20 al 29 novembre. Dall’11 al 20 dicembre sarà la volta di “Verso Medea” da Euripide, spettacolo concerto dal testo e regia di Emma Dante. Di sicuro richiamo per il grande pubblico “Servo per due”, tratto da “Il servitore di due pardoni” di Carlo Goldoni, per la presenza e del noto attore PierFrancesco Favino, che curerà anche la regia, previsto dal 29 gennaio a 7 febbraio 2016.

Le numerose proposte in cartellone, che spaziano dagli artisti siciliani ai volti noti della televisione, hanno un filo rosso che li unisce, il repertorio dei classici, ma «riletti in chiave moderna e, a volte, in modo irriverente», come ha rivelato lo stesso Alajmo. «Credo che l’incremento del numero degli abbonati – spiega – sia dovuto all’aria nuova che si respira in città attorno a teatro, grazie al lavoro che abbiamo fatto per cercare di svecchiarne l’immagine. Ho optato per un’idea di teatro più originale rispetto a quella canonica. Ci sono molti classici, molti dei quali legati al mito greco ma filtrati in chiave più attuale, quasi irriverente. Mi auguro soltanto di rafforzare il legame con la città e che – conclude scherzosamente  – di avere un abbonato in più dell’anno scorso». 

Antonio Mercurio

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