Nei giorni scorsi le cronache politico-gossippare-giudiziarie si sono interessate della ‘gita’ di due eminenti ‘Professionisti dell’Antimafia’ in salsa sicula – Giuseppe Lumia e Sonia Alfano – che hanno scelto come meta della loro eccelsa ‘attività’ la visita al boss Bernardo Provenzano.
I due – secondo noi a torto – sono stati criticati. Hanno detto che è sbagliato che due politici vadano a trovare un boss di mafia per farlo confessare (dimenticando che un vero boss di mafia è tale anche perché non si pente, se non altro perché i suoi sono anche segreti di Stato, considerato che, in Italia, Stato e mafia trattano dai tempi di Giuseppe Garibaldi).
Ora, noi vorremmo spezzare un paio di lance in favore di Giuseppe Lumia e Sonia Alfano che, a nostro avviso, sono stati oggetto di critiche ingiuste. Insomma: alla fine cosa hanno fatto di male?
La cosa, a nostro avviso, va vista in prospettiva. Che faranno, i due, quando scadrà il loro mandato elettorale?
Sonia Alfano è stata eletta con Italia dei Valori. Ma a Palermo, alle ultime elezioni comunali, si è schierata contro il Partito che l’ha fatta eleggere al Parlamento europeo. Invece di appoggiare Rita Borsellino prima e Leoluca Orlando dopo ha sostenuto la candidatura di Fabrizio Ferrandelli (pirdendu ‘u sceccu cu’ tutta ‘a carrozza: ma questa è un’altra storia: sua, ovviamente, e non Un’Altra storia di Rita Borsellino).
Ora, secondo vi, alla scadenza del mandato elettorale, Italia dei Valori dovrebbe ricandidareSonia Alfano? E perché, visto che è andata contro il Partito che l’ha eletta una prima volta?
E che dire di Giuseppe Lumia? Nel 2008, per farlo tornare a Roma, si mobilitarono tutte le antimafia ‘professionali’ della Sicilia: Beppe di qua, Beppe di là, legalità, trasparenza, antiracket, anticosche, anti-mosche, zanzariere, vape, ape e bla bla bla.
La prossima volta – ovviamente a giudicare da quello che sappiamo noi – Lumia, a Roma, nelle liste del Pd, non ci torna.
L’unica sua speranza, per tornare a Montecitorio, è legata a due eventualità: la mancata approvazione della legge elettorale (prima condizione) e, quindi, grazie al ‘Porcellum’ che rimane a governare le elezioni politiche nazionali (seconda condizione), la designazione, in un seggio sicuro. In che partito, chiederete? Ma nell’Udc di Casini, naturalmente!
V sembra incredibile? E perché? Vi sembra che Lumia sia poco democristiano? Vi sbagliate: guardate bene Lumia di profilo, poi osservatelo di davanti e di dietro, studiate i suoi metodi, i suoi vezzi, le sue clientele e, oplà!, vi accorgerete che Lumia è più democristiano di Casini!
Del resto, chi è che ha portato quello ‘scienziato’ di Giampiero D’Alia, leader del’Udc siciliana, tra le braccia di Rosario Crocetta, il candidato Pd alla guida della Sicilia (e vedi che mangi…)?. Gli ha detto: Giampiero, tanto Raffaele Lombardo ce lo siamo levato di torno… (mentre a Lombardo avrà detto: ma chi, D’Alia? lo imbarchiamo, ci pigliano i suoi voti e poi lo scarichiamo).
Un artista, Lumia. Con le due parole magiche che pronuncia dai primi anni ’90: “Sviluppo e legalità…”. (a proposito, onorevole: quando le aggiorna?).
Però, si sa, potrebbe sempre andare male. Casini potrebbe sempre fare, alle elezioni regionali siciliane, la fine che ha fatto con il suo partito a Palermo. Le premesse ci sono. Crocetta potrebbe non essere eletto (e noi ce lo auguriamo).
E allora – tornando alla ‘gita’ di Beppe e Sonia – i due si stanno preparando una nuova attività. Qualche cosa devono pur fare. E poi non è che possiamo privare la Sicilia politica dello loro stupefacente intelligenza? Lungi da noi l’idea di perdere il prezioso lavoro di Beppe Luma e Sonia Alfano. I due sono come il sale e l pepe della politica siciliana.
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