Un Osservatorio permanente sul patrimonio culturale. Questa la proposta lanciata dal gruppo parlamentare della Lista Musumeci all’Ars. L’iniziativa legislativa porta la firma dei deputati Gino Ioppolo (primo firmatario), Nello Musumeci e Santi Formica.
Si tratta di un disegno di legge che, come recita un comunicato della Lista Musumeci, “va a colmare l’attuale vulnus normativo nella gestione dei beni culturali, intervenendo sulla catalogazione dei beni artistici, archeologici e monumentali e sul loro stato di conservazione”.
Si prevede “un censimento di tutte le sedi museali pubbliche e private, la dettagliata descrizione delle piante organiche e la creazione di un elenco di beni artistici che necessitano di restauro, secondo una scala di priorità e di intervento finanziario”.
“Siamo l’Arabia Saudita dei beni artistici, ma non sappiamo quantificarne i “giacimenti”, scrivono i parlamentari nella relazione al disegno di legge.
“Le ultime stime del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – prosegue il comunicato – indicano che nell’ultimo secolo sono stati sottoposti ad apposito vincolo 51.693 immobili, pari a circa 55 mila chilometri quadrati, in altri termini il 18% della superficie del Paese; di questi, oltre il 60% insiste in Sicilia. Si tratta di una porzione, quella siciliana, di gran lunga maggiore di quella esistente in altre nazioni europee”.
“Siamo titolari di un enorme patrimonio artistico – proseguono i parlamentari dell’opposizione – spesso malamente gestito, ma in grado di offrire un cospicuo gettito alle ‘casse’ erariali e, soprattutto un grande slancio all’economia nazionale”.
Il disegno di legge va ad integrare la carenza di manutenzione delle aree artistiche ed archeologiche affidate a gestione commissariale, non in grado di programmare interventi e rivisita il ruolo delle soprintendenze e della loro capacità di spesa.
“L’Osservatorio permanente della Regione siciliana per il Patrimonio Culturale – si legge sempre nel comunicato – creerebbe le condizioni concrete per la fruizione di tutti i beni artistici e culturali della Sicilia, d’intesa con le Soprintendenze, collaborando con gli enti pubblici di competenza (Università, Comuni, ex Provincie etc.) e i privati, anche attraverso accordi di programma pluriennali. L’obiettivo è ampliare la conoscenza a mezzo di dibattiti pubblici, tavole rotonde, incontri con associazioni e scuole di ogni ordine e grado, perché si qualifichi la coscienza collettiva culturale, organizzare di corsi di formazione nella tutela di beni culturali per vigili urbani, che normalmente sono i primi riferimenti per i turisti, promuovere il sistema delle sponsorizzazioni da parte di istituzioni economiche, bancarie e imprenditoriali, finalizzato al restauro di opere e beni da rendere fruibili, assicurare la migliore e prolungatala fruizione dei beni, dei siti e dei luoghi in genere”.
“I componenti dell’Osservatorio – concludono i tre parlamentari, cavalcando lo spirito ‘sparagnino’ dettato dalla presenza dell’euro – svolgeranno la loro attività a titolo gratuito”.
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