Bellusci indica la ricetta giusta per la A «Non possiamo sbagliare atteggiamento»

Si può recitare un ruolo di primo piano in una partita vinta anche senza entrare nel tabellino dei marcatori. Nel successo ottenuto dai rosanero sul campo della Cremonese, ad esempio, è visibile la traccia lasciata da Bellusci. Il difensore, rientrato tra gli effettivi dopo circa un mese di stop forzato a causa dell’infortunio muscolare rimediato a metà ottobre durante la gara esterna con il Frosinone, con la sua grinta e il suo animus pugnandi ha incarnato lo spirito del Palermo cinico e combattivo ammirato domenica allo stadio Zini.

«Ne approfitto per ringraziare lo staff medico e tutte le persone che mi sono state vicino in questi ventotto giorni. La lesione era abbastanza importante e va dato merito a chi ha lavorato per il mio recupero con la massima professionalità e impegno – ha dichiarato il numero 2 rosanero durante la conferenza stampa odierna al Tenente Onorato – se mi sento un leader di questo gruppo? Al di là della mia esperienza, ritengo che sia linfa vitale la presenza di giocatori come Monachello e giovani come La Gumina, Accardi e Fiordilino che alzano l’asticella e alimentano quella concorrenza che consente ad un gruppo di allenarsi sempre al cento per cento. Io mi trovo benissimo con tutti, i risultati e il lavoro oltretutto hanno aumentato questa alchimia. Prima che arrivassi a Palermo, qualcuno non parlava benissimo di questo spogliatoio e invece ho trovato un’atmosfera abbastanza familiare e mi sono accorto che i rumors provenienti dall’esterno non corrispondevano al vero».

Entrato in punta di piedi nell’ambiente rosanero, l’ex Catania si è ritagliato subito uno spazio importante nello scacchiere di Tedino e domenica a Cremona ha confermato di essere una risorsa molto utile per questa squadra: «Al di là degli interpreti – spiega – il Palermo ha trovato un buon assetto in difesa, reparto in cui ci sono giocate codificate e una quadratura ben definita, ma va riconosciuto in questo contesto anche il contributo di centrocampisti e attaccanti che ci danno una grande mano in fase di non possesso. Stiamo rispondendo bene ai messaggi del mister ma possiamo ancora migliorare molto e dobbiamo concentrarci su questi margini di miglioramento. La vittoria conquistata a Cremona – ha aggiunto – deve essere un messaggio solo per noi. Il gruppo adesso ha capito cosa è la serie B, un campionato che sotto certi aspetti è più difficile della A, e deve fare leva su questa conoscenza. Per legittimare le nostre ambizioni non dobbiamo sbagliare più l’atteggiamento e non possiamo permetterci, come avvenuto in alcune circostanze, di abbassare il livello di guardia sul piano della determinazione e della concentrazione».

Tornati in vetta alla classifica, i rosanero vogliono mantenere il primato e dare continuità alla serie positiva di risultati: «L’obiettivo è questo ma per conservare il primo posto dobbiamo cercare di perdere meno partite possibili. Dobbiamo concentraci sul nostro lavoro consapevoli del fatto che adesso sappiamo tutti cosa significa giocare in B e che, alla lunga, emergono sempre i valori reali delle squadre». Oggi, intanto, i rosanero hanno iniziato la preparazione in vista della gara in programma lunedì sera al Barbera contro il Cittadella: «Ho seguìto un po’ questa squadra e devo dire che affronteremo una compagine pericolosa. Una formazione in cui, al di là dei giocatori, si vede la mano dell’allenatore. Dovremo cercare di limitare le loro iniziative e, contestualmente, di proporre le giocate che proviamo con il mister durante gli allenamenti». 

Presente a San Siro in occasione di Italia-Svezia, Bellusci apre anche una finestra sulla Nazionale e dispensa pillole di ottimismo in merito al rilancio del movimento azzurro dopo la mancata qualificazione al Mondiale del 2018 in Russia: «Ha perso la Nazione e hanno perso tutti gli italiani. Dispiace per i compagni che non potranno partecipare alla Coppa del Mondo ma credo che dalle situazioni negative possano nascere delle posizioni super-positive. E’ finito un ciclo e servirà del tempo per ripartire ma sono fiducioso anche perché nel panorama calcistico nazionale ci sono tanti giovani molto promettenti».

Antonio La Rosa

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