Vuole essere chiamato semplicemente Franco e non assessore, «la parola assessore mi offende», ha dichiarato. Fatto sta che Franco Battiato alla fine ha ceduto alle lusinghe del neogovernatore della Regione siciliana Rosario Crocetta, accettando – a costo zero, precisano – l’incarico di guida dell’assessorato alla Cultura. I due lo hanno annunciato in una conferenza stampa convocata stamattina al palazzo della Cultura di Catania. Ma l’autore de L’era del cinghiale bianco mette già in partenza le mani avanti: il suo non sarà un impegno a tempo pieno. Si tratterà di «un impegno limitato, mirato a progetti». Nessuna riforma del sistema dei beni culturali, «di certo posso occuparmi solo di un aspetto – ha puntualizzato – Magari pensare qualcosa con l’estero». Collaborazioni con gli Stati Uniti o la Cina che – ed ecco che torna l’aspetto economico – non dovrebbero essere troppo gravosi per le casse regionali. Una carica a metà tra il tecnico e il teorico, sembrerebbe.
In Sicilia, ha spiegato il maestro, «si avverte una forte esigenza di cambiamento». Quella rivoluzione tanto annunciata, ma non legata a un impegno del cantautore di Riposto specificatamente politico. «Non faccio politica e non voglio avere a che fare con politici», ha dichiarato nel corso della conferenza stampa. Eppure il cantautore, oltre ad aver pubblicamente manifestato l’appoggio a Enzo Bianco (in occasione delle elezioni comunali del 2005) e Nichi Vendola per le primarie del Pd, è uno dei firmatari del manifesto Libera Sicilia 2012, il progetto che ha candidato proprio alle ultime elezioni prima Claudio Fava e poi Giovanna Marano. Crocetta non ci pensa e non lesina elogi per Franco. «Questa Regione si riprenderà – ha affermato con convinzione – ma per fare questo i siciliani devono trovare il coraggio la forza e l’impegno come sta facendo in questo momento Battiato, che sta mettendo tutto lamore che ha per la sua terra».
Dopo l’appoggio dello scrittore Andrea Camilleri – ottenuto in piena campagna elettorale – il neo governatore incassa la fiducia di un altro mostro sacro della cultura siciliana. Però nei confronti di Battiato negli scorsi giorni l’ironia – di estimatori e non – non si è fatta attendere. Oltre a chi si congratula per la scelta di un tecnico della cultura, ci sono quanti si chiedono quale sarà La cura per la cultura siciliana e chi non gli perdona il passo, mettendo in vendita l’intera discografia. E il celebre verso della canzone scritta con il filosofo Mario Sgalambro nel 1996 non tarda a essere riadattata alla nomina. «Ti farò pagare le tasse gravitazionali, e guarirai, da tutte le malattie, perché sei una regione a Statuto Speciale, e io avrò cura di te».
[Foto di torre.elena]
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