I sondaggi li danno all’8 per cento. Forse perché non ne possono fare a meno. Di sicuro si annunciano come la sorpresa della campagna elettorale. Parliamo del Movimento 5 Stelle, il nuovo soggetto politico fondato da Beppe Grillo.
Secondo il Barometro elettorale, i grillini potrebbero benissimo andare al di là dei sondaggi. Questa
considerazione viene fuori da due fatti oggettivi.
Il primo lo si riscontra andando in giro per le città della Sicilia. Basta chiedere e ascoltare. Per accorgersi che tante persone voteranno per il Movimento di Beppe Grillo. Per un motivo semplice: perché la politica tradizionale non è più in grado di dare risposte.
Le possibili risposte – almeno in questa campagna elettorale siciliana – arrivano dalla Sinistra. Ma non dal Pd, che ormai, tranne rare eccezioni, non raccoglie più molto voto di opinione. Le risposte e i valori morali le forniscono – al segmento elettorale dei progressisti – i Partiti della Sinistra: Sel, Rifondazione comunista, Verdi, Un’Altra storia e Italia dei Valori.
Tolto questo elettorato di Sinistra – che in questa fase è difficile quantificare – tutto il resto o è voto ‘strutturato’, o è un elettorato che voterà – se voterà – a ruota libera (anche l’elettorato di destra, che un tempo si riconosceva in An, oggi non sembra avere più avere punti di riferimento).
In questo elettorato libero pescherà il Movimento 5 Stelle. Anche in forza di un secondo dato oggettivo: la crisi economica e finanziaria provocata dalla dissennata gestione della Sicilia da parte del Governo Lombardo.
Anche se i giornali si soffermano poco su questo elemento, i siciliani – che sono tutt’altro che elettori ingenui – hanno capito due cose. Primo: che la Regione siciliana è in bancarotta non dichiarata. Secondo: che la politica non ha più cosa distribuire in termini di clientele.
L’affermazione può sembrare forte. ma è l’amara verità. Gli uffici dell regione, ormai da mesi, chiudono alle 14 per non sciupare energia elettrica. Come abbiamo scritto la scorsa settimana, la Regione deve all’Enel oltre 30 milioni di euro. Se l’Enel non ha interrotto la fornitura di energia elettrica è perché interromperebbe un servizio pubblico.
Lo stesso discorso vale per altre voci del bilancio regionale. E vale, soprattutto, per molti Comuni. Detto in termini crudi, non ci sono più risorse finanziarie per le clientele. In uno scenario del genere i Partiti tradizionali terranno solo il voto strutturato, tranne rare eccezioni (a Catania e provincia, per esempio, solo Nello Musumeci prenderà il voto di opinione).
Questa è la prima campagna elettorale siciliana, dal 1986 ad oggi, in cui i politici non possono promettere posti nel precariato. Non è una cosa di poco conto. Anzi.
Può sembrare un paradosso, ma il fallimento finanziario non dichiarato della Regione siciliana rende liberi gli elettori (anche se, purtroppo, rende più forte la mafia, che invece è in grado di mantenere certe promesse, anche sul fronte finanziario: ma questo è un altro tema).
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