Ieri la Befana ci ha portato un nuovo sondaggio di Data Monitor sulle elezioni regionali siciliane del prossimo 28 ottobre. E’ interessante leggere questi ‘numeri’. Ed è ancora più interessante capire chi sono questi signori di Data Monitor. Cominciamo con i numeri.
In testa, secondo questo sondaggio, sarebbe Nello Musumeci con 28 per cento dei consensi. Al secondo posto sarebbe Rosario Crocetta con il 26 per cento. Al terzo posto sarebbe Giancarlo Cancellieri con l’11 per cento. Al quarto posto Claudio Fava.
A noi questi numeri non ci convincono. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: questi sondaggi sono illogici.
Musumeci è forte a Catania e provincia. Ma non ci sembra forte nelle altre province. Soprattutto a Palermo e ad Agrigento. I tre Partiti che lo sostengono – PID o Cantiere popolare (ieri ci hanno segnalato di utilizzare il nome ‘Cantiere popolare’, anche se notiamo che altri giornali continuano a utilizzare la sigla PID), Pdl e La Destra – non ci sembrano irresistibili. Anzi.
Chi stila questi sondaggi non tiene conto del fatto che ci saranno oltre dieci candidati alla guida della Sicilia. Di cui quattro forti. Di questi, Musumeci e Crocetta non ci sembrano molto più forti degli altri.
Anzi, alla luce delle divisioni che attraversano il Pd siciliano, che Crocetta guadagni voti ci sembra irrealistico.
Ma l’apoteosi di illogicità di questo sondaggio riguarda Claudio Fava, il candidato della Sinistra. L’ultima volta lo davano al 10 per cento. Dopo che tutta la Sinistra siciliana ha deciso di appoggiare Fava lo portano al 7 per cento!
Dunque due formazioni politiche – Italia dei Valori di Leoluca Orlando, che in Sicilia, in questo momento, vale dal 7 al 9-10 per cento, e Un’Altra storia di Rita Borsellino – decidono di appoggiare Fava e questo candidato perde il 3 per ceto dei voti! Forse questo potrebbe fare piacere al Pdl e, soprattutto al Pd. Detto questo, siamo al ridicolo!
Signori di Data Monitor: ci fate o ci siete?
E siccome ci siamo stufati dei vostri sondaggi, regaliamo ai nostri lettori un articolo pubblicato ieri da la Repubblica di Roma.it.
Cominciamo con il sommario: “Sponsor da 200 mila euro per la Fontana di Trevi, ma è polemica. A dare l’annuncio è il presidente del gruppo Bse, proprietario di Acqua Claudia, Mauro De Dominicis, su romacapitalenews. com il sito dello spin doctor del Sindaco Alemanno, Luigi Crespi.
Quindi l’articolo:
“La Fontana di Trevi” afferma De Dominicis “è uno dei simboli della nostra città, Roma, ma anche dell’intero Paese. Il danno che l’ha colpita nei giorni scorsi è una ferita che va immediatamente risanata. Essendo io il titolare dell’Acqua Claudia, che è l’acqua di Roma, ho ritenuto giusto rendermi subito disponibile all’appello fatto dal sindaco Alemanno”.
“Ringrazio il patron dell’Acqua Claudia” afferma subito Alemanno “Credo che il mecenatismo degli imprenditori, come nel caso del Colosseo, sia un elemento fondamentale. L’attenzione, poi, di un’importante realtà imprenditoriale romana come l’Acqua Claudia è un ulteriore motivo di orgoglio per la città”.
Ma il Pd polemizza, con il segretario cittadino Miccoli: “E’ l’ultima vergogna di Alemanno, quella di andare a mendicare dagli sponsor privati per trovare pochi spiccioli per la Fontana di Trevi. Appena 200mila euro, la cifra che durante lo scandalo Parentopoli hanno elargito a decine e decine di dirigenti assunti a chiamata diretta”. E Giulia Rodano, Idv, incalza: “Sponsorizzare il restauro di Fontana di Trevi ha un valore commerciale. Ghiotte occasioni si possono decidere in incontri privati?”.
Per il Pdl ribatte De Micheli: “Miccoli eviti di parlare di casse comunali. Chi ha lasciato miliardi di buco di bilancio a Roma dovrebbe avere la decenza di tacere”.
Ma in realtà c’è un filo rosso che porta da De Dominicis allo spin doctor di Alemanno Crespi e al suo entourage. Vediamo.
“De Dominicis è il patron di Bse, che, oltre ad essere proprietaria di Acqua Claudia, ha anche Data Monitor. E chi è il direttore generale di Data Monitor? La moglie di Luigi Crespi, Natascia Turato. Non solo. Fu proprio Data Monitor che poco tempo fa produsse un sondaggio che attribuiva ad Alemanno un incremento di gradimento tra i romani di molti punti, sollevando anche allora polemiche. Ancora: su quale sito fa pubblicità tra l’altro Acqua Claudia? Su “Il clandestino”, che è di Ambrogio Crespi, fratello di Luigi. Insomma un intreccio fitto di interessi, da cui alla fine spunta la sponsorizzazione del restauro”.
Ogni altro commento ci sempre superfluo.
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