Ballarò, pizzo e violenza contro stranieri Dieci arresti dopo le denunce delle vittime

Quello che ha portato al ferimento di Yusupha Susso non è stato un caso isolato. Ci sarebbe stata infatti una vera e propria banda a seminare il terrore tra le vie di Ballarò con soprusi, minacce e aggressioni ai danni di commercianti e cittadini stranieri. L’operazione della sezione Omicidi della squadra mobile, diretta da Rodolfo Ruperti, che questa mattina ha portato al fermo di dieci persone nel rione del mercatino storico parte proprio dal tentato omicidio del giovane gambiano, lo scorso 4 aprile, per cui è finito in carcere Emanuele Rubino.

I reati contestati ai fermati vanno dalla rapina all’estorsione, al tentato omicidio, incendio, violenza privata e lesioni personali, aggravati dal metodo mafioso – i fermati sarebbero vicini alle famiglie mafiose della zona – e della discriminazione razziale. Vittime preferite della banda erano i commercianti cingalesi, ripetutamente vessati, che non sono tuttavia rimasti a guardare, fornendo un aiuto sostanziale alle indagini.

E proprio la ribellione ai soprusi subiti era costata un proiettile in testa, sparato in pieno giorno e in una zona molto trafficata, come se niente fosse, a Yusupha Susso. Un evento tragico, che tuttavia è servito a molte delle vittime per trovare il coraggio di opporsi al sistema di violenze a cui sarebbero stati soggetti. L’operazione, denominata Maqueda, ha visto coinvolti oltre cento agenti di polizia, che hanno battuto il difficile territorio di Ballarò, tra vicoli e stradine per eseguire i fermi dei presunti componenti della banda, tutti di età giovanissima.

«Se vuoi aprire il negozio, senza avere problemi, devi pagare». Era una delle prime richieste a cui si trovavano a dovere fare fronte i tanti titolari stranieri delle attività in continua fioritura nel rione del centro storico. E proprio sulla paura si sarebbe fondata l’attività del presunto gruppo criminale, che non si sottraeva a pestaggi e minacce con l’uso anche di armi. Dai racconti delle vittime emerge chiaramente la paura che le portava a radicali cambiamenti nelle proprie abitudini quotidiane per evitare di incontrare i giovani della banda.

Gabriele Ruggieri

Recent Posts

Nasce il nuovo movimento di Lombardo-Lagalla-Miccichè, che non ha ancora un nome e un simbolo: «Ma resteremo fedeli al centrodestra»

«Alla fine, una novità neanche troppo nuova». Parole di Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, uno…

3 ore ago

Palermo, folgorata da una scarica elettrica. Morta dopo due mesi in Terapia intensiva

Era rimasta folgorata mentre stava lavorando in una trattoria in corso dei Mille a Palermo. Dopo…

5 ore ago

Catania, incendio in una casa di via Guarnera: nell’appartamento anche una bombola di Gpl

Stamattina a Catania si è sviluppato un incendio in un'abitazione al piano terra di uno…

7 ore ago

Furto con spaccata in negozio Swarovski a Palermo. Indaga la polizia

Furto con spaccata all'alba di stamane a Palermo, in via Ruggero Settimo. I ladri hanno preso di mira…

8 ore ago

Migranti, bimba di 11 anni unica superstite di un naufragio salvata da una ong. «L’abbiamo sentita gridare»

Una bambina di 11 anni è stata salvata al largo di Lampedusa: sarebbe l'unica sopravvissuta…

9 ore ago

Caso Scieri, anche in Appello condannati due ex caporali. Sono accusati di concorso in omicidio

La corte d'assise d'appello di Firenze ha condannato Alessandro Panella e Luigi Zabara, accusati di…

9 ore ago