Bagnini all’arrembaggio

Per i bagnanti catanesi questo dovrebbe essere il primo fine settimana “al sicuro”. Da oggi (sabato 15 giugno) infatti, dovrebbe entrare finalmente in funzione il servizio di salvataggio nei due solarium della scogliera e nelle spiagge libere n. 2 e n. 3 della plaja. Almeno stando alle promesse del Comune e a quanto ci hanno detto i gestori dei bar delle spiagge libere.

La presenza dei bagnini era stata assicurata dal Comune già a partire dalla settimana scorsa, ma giovedì 14, durante il nostro giro di perlustrazione, dei baywatch nostrani non c’era ancora nessuna traccia. Scomparsi i cartelli affissi ai cancelli d’entrata dei due solarium, avevamo sperato in un primo momento che la situazione si fosse risolta per il meglio, ma, avvicinandoci alle scalette che portano al mare ci siamo subito ricreduti. Molto meno visibile di qualche settimana fa ma ancora ben attaccato alla ringhiera c’era il cartello del Comune per avvisare della “balneazione non sicura per mancanza di apposito servizio di salvataggio”.

I bagnanti, per la verità, tra un tuffo e un po’ di sole non sembravano per niente preoccupati per la loro incolumità. Ma il gestore del bar ci ha detto che finalmente, a partire da questo week end, i cartelli potranno essere rimossi e sostituiti con l’“apposito servizio di salvataggio”: durante la settimana dovrebbe essere assicurata la presenza di due bagnini, mentre nei fine settimana, vista la maggiore affluenza di bagnanti, il numero dovrebbe salire a tre.

Un problema dunque sembra essere risolto. Per quanto riguarda la spiaggia di S. Giovanni li Cuti invece, la situazione è rimasta fino ad oggi inalterata. Nel frattempo i bagnanti, non potendo più usufruire della famosa spiaggetta, si arrabattano come possono e, incuranti dei cartelli di divieto di balneazione presenti nella fetta di mare a ridosso del porticciolo di S. Giovanni li Cuti, giovedì mattina stavano felicemente “a mollo” come se fossero immersi nell’acqua dei Tropici e non in quella di un porto. E a proposito di divieti, cosa non poco inquietante, proprio all’entrata del solarium del Nautico (dalla parte del porto) abbiamo notato, mezzo sbiadito e arrugginito ma ancora ben conficcato tra i sassi, un bel palo con il cartello di divieto di balneazione del Comune di Catania, lo stesso che ha fatto costruire proprio accanto un solarium. Misteri catanesi…

Alla plaja invece la situazione è un po’ più complessa. Per quanto riguarda le spiagge libere n. 2 e n. 3, la presenza dei bagnini dovrebbe essere certa già a partire da oggi. Nella n. 1, parlando con la proprietaria del bar, abbiamo scoperto che a causa di “alcuni problemi” (non ci sono stati dati ulteriori chiarimenti in proposito) la data di entrata in funzione del servizio di salvataggio non è ancora certa. Ecco allora spiegati il cartello con scritto “Divieto di balneazione” (con tanto di freccia a indicare la spiaggia libera e non quella del lido accanto) collocato quasi in riva al mare, e la facilità con cui l’impalcatura di legno, che dovrebbe essere utilizzata dal bagnino per controllare dall’alto tutta la spiaggia, è stata trasformata da qualche bagnante in posteggio per biciclette.

Per capire meglio la necessità di qualcuno di portare fin sulla riva la propria bicicletta, ci è bastato entrare nel parcheggio della spiaggia libera: da quest’anno il prezzo fisso da pagare per parcheggiare auto, moto o qualunque altro mezzo di locomozione è di 1,50 euro, a prescindere dalla durata della sosta. Niente più posteggiatori abusivi ma abuso di parcheggio pubblico! «Non è possibile, ogni anno ce n’è una nuova – hanno commentato due ragazze appena giunte sulle spiaggia –. Prima uno poteva dare quello che voleva, da quest’anno hanno messo un prezzo fisso anche se si sta in spiaggia per mezz’ora. Non è giusto, 1,50 euro per una spiaggia libera è troppo».

Abbiamo anche saputo che a gestire i parcheggi delle spiagge libere da quest’anno è una cooperativa, la stessa che ha in gestione il bar. Per quanto riguarda il servizio di salvataggio dei solarium della scogliera e delle spiagge libere della plaja, ad occuparsene sono due associazioni (quella della plaja è “Pantere verdi”, volontari della Protezione Civile) che reclutano giovani aitanti muniti di brevetto. Dunque, non è il Comune a selezionare i giovani che poi dovrà pagare, o meglio che “non pagherà”: pare infatti che i bagnini che hanno prestato servizio la scorsa estate non siano ancora stati pagati. Che quest’anno vada meglio? Per saperlo non resta che aspettare la fine della stagione balneare.

Chiara Nicotra

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