Autovelox, il brutto scherzo della Provincia

La Provincia Regionale di Catania ha ammesso di aver sbagliato e dunque gli automobilisti non dovranno pagare. Nella vicenda delle migliaia di multe elevate dalla Polizia Provinciale negli scorsi mesi, le istituzioni fanno marcia indietro, ma intanto alcuni dei multati avevano già pagato le multe, altri si erano rivolti alle associazioni dei consumatori. Roberto ci racconta che si è rivolto ad uno sportello consumatori di Catania: «Sono stati molto gentili e mi hanno spiegato che c’erano gli estremi per fare un ricorso. Mi hanno chiesto anche di ritirare la foto scattata alla mia auto perché a volte non viene bene e questo può essere un altro motivo per contestare la multa. In tutto ho speso 50€: 30 per l’iscrizione annuale all’associazione, dato che non ero socio e 20 per la causa». Adesso questi soldi chi li restituirà a Roberto e a tutti coloro che si sono rivolti alle associazioni dei consumatori?

L’automobilista vede dunque la sua multa cancellata, ma in qualità di contribuente si sobbarca i costi dell’operazione risultata irregolare: quelli per accertare le presunte infrazioni, quelli per individuare i proprietari dei mezzi, quelli per notificare le multe, quelli per ricevere le dichiarazioni sul conducente, quelli, adesso, per cancellare le multe. Denaro, mezzi e uomini che potevano essere impiegati per altri e più utili scopi.

«Presenteremo quindi un esposto alla Procura presso la Corte dei Conti affinché venga faccia piena luce su questa vicenda – ha dichiarato Confconsumatori – e vengano accertate le responsabilità. Ci interessa anche sapere se è stato adottato un atto di indirizzo politico, quale presupposto per avviare un’attività amministrativa finalizzata esclusivamente a “fare cassa” a danno dei cittadini. Siamo ben lieti che l’Avvocatura della Provincia stia esaminando dettagliatamente le determine di affidamento dei servizi di locazione degli autovelox e di notifica dei verbali alle due ditte del nord, e ci auguriamo che tale esame si completi al più presto».

Sul caso avevamo interpellato nei giorni scorsi le associazioni dei consumatori che hanno sedi a Catania o in Sicilia (Federconsumatori, Unione Nazionale Consumatori, Movimento Consumatori, Lega Consumatori, Associazione Consumatori Utenti, Adiconsum e Codacons). A risponderci in poche ore era stato il Codacons. Nelle e-mail inviate alle suddette associazioni, avevamo chiesto di rispondere in particolar modo a tre quesiti:
1) Le multe eseguite dalla Polizia Provinciale sono legittime nell’asse dei servizi (che collega la tangenziale con il centro e l’aeroporto)?
2) È vero che i dispositivi autovelox sono stati noleggiati da una società che otterrà una percentuale sulle multe?
3) L’asse dei servizi può avere un limite di velocità di 60 km/h trattandosi di un’arteria viaria così importante?

A risponderci era stato l’Avv. Giovanni Petrone, responsabile di Codacons Sicilia: «Le multe in questione riguardano una serie di rilevamenti compiuti dalla polizia provinciale nel corso della scorsa estate sia sull’asse dei servizi che sul raccordo A18 – viale Mediterraneo».

A proposito dei verbali e delle procedure l’Avv. Petrone aveva sottolineato alcuni aspetti irregolari della vicenda «a partire dalla obsolescenza dei limiti di velocità, per proseguire con una serie di osservazioni sia di tipo tecnico (modello di apparecchio usato e taratura), che di carattere più squisitamente normativo».

Era stato invece l’Avv. Calì a dichiarare in un’intervista ad un giornale online locale di essere «a conoscenza che la Provincia ha dato in appalto (tramite trattativa privata) ad una società di Mantova, l’uso degli autovelox che con propri uomini eleva multe agli automobilisti. Di queste multe, alla società mantovana, va il 21% più IVA».

Una vicenda abbastanza complessa che non vedrà certo una soluzione nel breve periodo. La stessa Provincia che ha giustificato l’elevato numero di multe parlando di “prevenzione stradale”, non “prevedeva” di avviare un’operazione irregolare secondo le norme del codice della strada (4 dell’art. 345 del Regolamento di attuazione del nuovo Codice della Strada)?

Link per approfondire:
Il sito di Codacons
Il sito di Confconsumatori
L’articolo de “La Sicilia” sul caso
L’articolo di CataniaOmnia
Il comunicato stampa di Giovanni D’Agata (componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore”)

Andrea Deioma

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