Australia, operazione Riciclaggio di Natale Come ripulire i soldi sporchi con le gift card

E’ l’ultimo post dell’anno, pertanto, è opportuno non abusare del lettore con contenuti troppo impegnativi, che potrebbero appesantirne lo stomaco e la mente con pensieri che non riguardino i cenoni. Sempre di crimine organizzato si tratterà, sì, ma è una storia a buon fine, potenziale aneddoto da raccontare ad amici e parenti tra un carioca e una tombola. Buon anno!

Di metodi per riciclare denaro sporco ce ne sono fin troppi. Non tutti, però, hanno a che fare con i loschi, soliti, personaggi con una valigietta in mano, mostri della finanza o soleggiate spiagge disperse nei Caraibi. Alcuni sono talmente ingegnosi da meritarsi un premio per la creatività. Che quest’anno va a una gang criminale australiana.

I criminali erano specializzati nel sottrarre informazioni relative alle carte di credito di poveri ignari. La tecnica usata era quella della frode via email. Si spacciano per la tua banca, un sito di retail a cui sei iscritto o un ente governativo, chiedendoti i dati personali. E qualcuno, prima o poi, ci casca.

Con i dati in mano compravano gift card – quei buoni regalo utilizzabili per fare acquisti  in una determinata catena di negozi – del valore di anche 500 dollari australiani l’uno.

E qui scatta l’operazione riciclaggio. Per nascondere l’origine dei soldi rubati, il gruppo criminale comprava regali con le card. Sì, regali. Che poi vendeva online in siti d’asta o d’annunci come Ebay o Gumtree. Hanno fatturato 1,3 milioni di dollari con questo trucchetto. Purtroppo per loro, le forze dell’ordine sono riuscite a incastrarli tre giorni prima di Natale. Chi ha pensato di far shopping natalizio all’ultimo minuto, dunque, non dovrà preoccuparsi se il regalo dato all’amico sia in realtà l’ultimo nodo di una curiosa catena di riciclaggio di denaro rubato.

La strategia delle gift card, per quanto originale, non è la migliore per nascondere l’origine di proventi illegali. I buoni regalo sono rilasciati solo in numero limitato dai negozi, non permettendo l’uso di quantità di denaro troppo ingenti. Per questo l’AUSTRAC, l’ente anti-riciclaggio australiano, stima che solo una minima parte degli oltre 10 miliardi di dollari sporchi nel Paese passi per questa via.

Del fato del resto di quei 10 miliardi ce ne occuperemo prossimamente.

Leggi l’articolo originale su Il Mafioscopio.

[Foto di Shutterstock]

Redazione

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