Augusta, 25 chili di pesce non commestibile Sequestrati e rigettati in mare oltre 200 ricci

Si comunica che la capitaneria di porto – guardia costiera di Augusta ha effettuato, nei giorni scorsi, un controllo di polizia al mercato rionale “del giovedì”, ad Augusta, avente lo scopo, nello specifico, di porre in essere le opportune verifiche sulla filiera della pesca.

In particolare, nel corso dell’accertamento, è stato sottoposto a controllo un esercente ambulante, che stava ponendo in vendita prodotto ittico, ammontante a circa 25 chili, che era stato collocato su una pedana in legno, in assenza di documentazione che ne attestasse la provenienza. Al trasgressore è stata comminata una sanzione amministrativa pari a circa 1.500 euro. Il pescato è stato prontamente sequestrato, sottoposto ad accertamento sanitario da parte di un medico veterinario appartenente al competente servizio dell’Asp, giudicato non edibile, ed avviato a corretto smaltimento. 

Durante un’altra attività di controllo, in particolare del litorale, una pattuglia automontata della capitaneria di porto-guardia costiera di Augusta ha notato la presenza, sul lungomare Rossini del Comune di Augusta, di alcune persone reduci dall’aver appena effettuato una battuta di pesca, presumibilmente di frodo, di ricci di mare. 

Immediatamente, gli agenti della guardia costiera, nel frattempo messo piede a terra, hanno intimato l’alt a tali soggetti, ingiungendogli di consegnare il frutto dell’indebita pescata. Nei confronti dei soggetti fermati è stata elevata una sanzione amministrativa di circa 4.000 euro. I preziosi echinodermi, pari a circa 200 esemplari, sono stati sequestrati ed, ancora vivi, sono stati rigettati in mare, per mezzo di un’unità navale militare della guardia costiera, la motovedetta cp 2204. 

Rimane sempre l’alta l’attenzione della capitaneria di porto-guardia costiera nel perseguimento di quelle indebite condotte che possano mettere a repentaglio la salute dei cittadini, attraverso la messa in vendita di prodotto ittico di dubbia provenienza, o comunque non correttamente conservato, e volta alla tutela delle risorse ittiche attraverso mirati servizi di sorveglianza, che sono rivolti anche alla repressione della pesca illegale del riccio di mare, la quale, si rammenta, è consentita solo nei limiti di 50 unità per persona, ed al di fuori dei mesi di maggio e giugno, in cui permane il divieto assoluto di cattura.

(Fonte: Capitaneria di porto – Guardia costiera di Augusta)

Redazione

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