Regionale

Ast, dalla denuncia per interruzione di servizio alle richieste dell’Ars: «Privatizzazione? Il governo risponda»

Anche il Codacons entra in scena nella travagliata vicenda che sta coinvolgendo negli ultimi mesi l’Ast, Azienda siciliana trasporti, di cui la Regione siciliana è socio unico. Da parte dell’associazione che tutela i diritti dei consumatori arriva un esposto alla procura di Catania per denunciare l’interruzione di pubblico servizio in diversi centri della provincia etnea. «Non si tratta di un disservizio temporaneo ma ci troviamo di fronte a una sistematica e improvvisa soppressione delle corse che crea gravi disagi ai pendolari, lavoratori e studenti – spiega Carmelo Sardella, dirigente dell’ufficio legale regionale Codacons in una nota affidata alla stampa – Viene sistematicamente calpestato il diritto alla mobilità dei cittadini». In realtà, la presa di posizione del coordinamento si inserisce in una situazione ben più complicata di quanto si possa immaginare, con l’Ast che, nonostante le rassicurazioni arrivate nei mesi scorsi tanto agli utenti quanto ai lavoratori, pare avere proseguito sulla scia della progressiva riduzione delle corse e dei servizi, su una china che non lascia presagire niente di buono.

Un tema così scottante che all’Assemblea regionale siciliana le opposizioni non si sono limitate a chiedere lumi, ma hanno domandato che un’intera seduta dell’Aula venisse dedicata all’Ast e alle sue problematiche. «Ho depositato in queste ore un’interrogazione all’assessore Alessandro Aricò – dice a MeridioNews Jose Marano, deputata del Movimento 5 stelle – Ho anche fatto un’audizione qualche settimana fa con l’allora presidente dell’Azienda e ha cercato di tranquillizzarci. Il tema, però – aggiunge – è che dal governo non viene data una risposta chiara su quello che deve essere il destino dell’Ast».

«Da quello che si percepisce, però, pare esserci la volontà di dismettere quest’azienda – continua Marano – Abbiamo chiesto una seduta d’aula ad hoc. Nel Ragusano, all’Ast è subentrata la Sais, si paventa sempre più la volontà di andare verso la privatizzazione. L’Ast tuttavia garantisce le corse anche in tratte interne della Sicilia dove svolge un’attività di servizio, perché non c’è profitto». A perplimere maggiormente opposizioni e lavoratori, però, c’è il silenzio del governo regionale, che non ha ancora apertamente dichiarato quelli che sono i programmi per l’azienda, di cui da pochissimo sono stati cambiati i vertici, con la nomina di Giovanni Giammarva – uno che ha una certa esperienza in liquidazioni – a presidente della compagnia.

Compagnia che, intanto, continua a dismettere le tratte commercialmente meno appetibili. «Su Catania ci sono trenta tratte annullate – prosegue ancora Marano – paesi isolati, prima di pasqua hanno persino annullato tratte che si occupavano del trasporto scolastico. Non sono forse azioni che fanno pensare alla volontà di dismettere l’azienda? Solo che questo non viene detto in maniera chiara, così come non viene detto – conclude la deputata – qual è il piano e quale sarebbe l’alternativa alla gestione». Intanto, già all’inizio della prossima settimana, alla prima occasione utile per una riunione dei capigruppo, le opposizioni in parlamento chiederanno la seduta a tema sull’Ars, oltre che la calendarizzazione del question time con l’assessore Aricò.

Gabriele Ruggieri

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