Asili nido, sit-in delle ausiliarie senza stipendio «La situazione è tragica e il sindaco ci ignora»

«Andiamo avanti così da tutta la vita. Onestamente, siamo stanche». Agata Condorelli è una delle 77 ausiliarie che lavorano negli asili nido comunali. Una delle 77 donne, dislocate in nove strutture scolastiche cittadine, che non ricevono lo stipendio da quattro mesi. L’ultima mensilità l’hanno percepita a dicembre. Da allora solo la promessa – fatta, pare, anche dal sindaco Enzo Bianco – che i pagamenti sarebbero arrivati presto. Solo che così non è stato. E per questo oggi si troveranno davanti alla prefettura, per protestare contro le istituzioni cittadine. «Siamo tutte socie di una cooperativa – racconta Condorelli – Il presidente ci ha detto che proverà ad anticiparci un mese, ma se il Comune non paga è un problema per tutti».

Agata Condorelli ha 42 anni e tre figli, rispettivamente di 21, 17 e quasi tre anni. Suo marito fa qualche lavoretto saltuario ma l’unico stipendio fisso, in famiglia, è il suo. «Di gara d’appalto in gara d’appalto la nostra situazione peggiora», dice. Il riferimento è al carico di lavoro che va diminuendo: «Prima facevamo più di cinque ore, poi siamo passate a cinque ore al giorno e adesso siamo a quattro ore e 24 minuti». Tempo che passano assieme a bambini dai tre mesi ai tre anni, in affiancamento al personale educatore. «Siamo con loro quando i bambini mangiano, pensiamo alla loro igiene personale e a quella dei locali scolastici. In cooperativa c’è anche la cuoca che si occupa dei pasti caldi», spiega.

«Forniamo un lavoro essenziale, senza di noi gli asili non potrebbero aprire». Eppure la certezza dello stipendio a fine mese non c’è mai stata. «Ho cominciato nel 1996, ormai sono vent’anni – ricorda – Mi sono occupata sempre di ausilio all’infanzia e, come le mie colleghe, sono passata da una cooperativa all’altra, in base a chi si aggiudicava la gara per i servizi negli asili». Da febbraio 2015 le ausiliarie lavorano per la coop Per vivere insieme onlus, che ha messo insieme le dipendenti di altre due cooperative sociali: Spazio ai bambini e Città nuova. «La cooperativa si occupa praticamente di tutto – continua Condorelli – Se si rompe un elettrodomestico o se c’è da comprare i generi alimentari ci pensiamo noi». Per questo, coi ribassi necessari per vincere gli appalti, la coperta è troppo corta per anticipare i soldi a tutte le 77 lavoratrici. «Ci hanno promesso un solo mese, ma noi come facciamo? Ogni anno si ripete la stessa situazione, non possiamo mandare avanti la nostra vita in questo modo».

Da due settimane le ausiliarie sono in stato di agitazione. Le più attive hanno appeso gli annunci dei sindacati all’esterno delle strutture comunali, per tenere informati i genitori e raccogliere la solidarietà di chi, ogni giorno, affida loro i propri figli. «Il personale educatore ha una situazione diversa dalla nostra – aggiunge Agata Condorelli – Loro sono direttamente dipendenti dal Comune. Non subiscono mai i ritardi che affrontiamo noi, senza nulla togliere alle loro competenze». Gli stipendi di cui si parla, peraltro, non sono neanche così alti. «Cambiano in base alla situazione familiare che uno ha alle spalle, ma sono attorno ai 400 o 500 euro al mese». Cifre che ancora fanno fatica ad arrivare. «Bianco in persona ci aveva detto, i primi giorni di marzo, che non c’erano problemi di liquidità e che avrebbero saldato, ma quando? Ci ignora». Una domanda che per il momento è destinata a rimanere senza risposta. In attesa che, dopo il sit-in di oggi in prefettura, l’amministrazione si faccia sentire.

Luisa Santangelo

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