da Alfonso Cicero
ex commissario del Consorzio Asi di Agrigento
riceviamo e volentieri pubblichiamo
E a dir poco grave laffermazione del Commissario dellIrsap, Luciana Giammanco, in merito alle presunte mancate consegne della gestione commissariale dellAsi di Agrigento conclusasi il 2 settembre 2012.
I fatti che seguono smentiscono categoricamente quanto affermato dalla Giammanco.
Il 3 settembre u.s., come sa benissimo la Giammanco, ho trasmesso lo stato finale della gestione commissariale al dirigente generale ed al servizio vigilanza enti dellassessorato regionale Attività produttive, avendo cura di conservare lavvenuta ricezione. E, considerato, altresì, che tale atto include diversi gravi elementi di rilevanza giudiziaria, ho deciso di trasmetterlo, per conoscenza, anche alle autorità competenti. (a sinistra, foto di Alfonso Cicero, tratta da Grandangolo)
Inoltre, tutte le determinazioni adottate dallo scrivente sono state sempre e prontamente trasmesse sia al dirigente generale che al servizio vigilanza enti dellassessorato Attività produttive, oltre alle relazioni previste dallart.19 l.r. 8/2012 e copiose documentazioni inerenti gravi atti gestionali dellAsi di Agrigento. Ovviamente, anche di tale attività ho avuto cura di conservarmi le ricevute di avvenuta ricezione.
Aggiungo che, nella relazione trasmessa il 3 settembre, evidenziavo, tra laltro, la responsabilità che da quel momento in poi avrebbe fatto capo allIrsap anche per tutelare i provvedimenti di revoca che avevo adottato dei lotti industriali e di un appalto pubblico contro diverse aziende colluse ed in odore di mafia e, altresì, i procedimenti instaurati innanzi alle sedi giudiziarie.
Inoltre, sottoponevo alla responsabilità dellIrsap anche la difesa degli atti di licenziamento adottati dal sottoscritto nei confronti di tre dirigenti dellAsi, che avevano commesso gravissime violazioni di legge e danni allErario, oltre ad altre scottanti questioni che avevano leso linteresse pubblico ed il territorio di Agrigento.
Relativamente alla costituzione in giudizio al Tar riguardante lazienda Italcop srl ed ai termini di scadenza per presentare lopposizione al Cga contro lazienda Galvano Giovanni, ambedue raggiunte da informative atipiche, risulta che il commissario Giammanco aveva ricevuto in tempi più che utili diverse note da parte del legale che avevo incaricato per i contenziosi scaturenti dalle revoche adottate contro le aziende colpite da informative antimafia tipiche ed atipiche.
La prima nota inviata dal legale alla Giammanco risale all11 settembre 2012, indirizzata, per conoscenza, anche al dirigente generale dellassessorato attività produttive.
Per di più, il 24 settembre 2012 lex assessore regionale, Marco Venturi (foto sotto a destra), aveva impartito una precisa direttiva al dipartimento Attività produttive al fine di adottare ogni opportuna iniziativa, anche di carattere ispettivo, per seguire attentamente lattività dellIrsap in merito alle suddette questioni, a tutela dellinteresse pubblico e delle iniziative adottate dal sottoscritto contro le aziende colluse ed odore di mafia.
Il Commissario Giammanco, a distanza di circa 2 mesi dal suo insediamento, dichiara di non sapere nulla di nulla, anche a dispetto di atti e documenti pubblici trasmessi che non può non conoscere alcuni dei quali indirizzati direttamente alla stessa.
La dottoressa Giammanco, a questo punto, vuole fare intendere che il dipartimento Attività produttive non le ha trasmesso nulla della montagna di atti e documenti relativi alla gestione commissariale dellAsi di Agrigento. Vuol fare intendere, altresì, che la sede provvisoria dellIrsap, indicata dalla stessa a tutte le Asi di Sicilia, avrebbe omesso di trasmetterle le diverse note del legale incaricato che avvisava delle scadenze di costituzione in giudizio al Tar e dei termini per lopposizione al Cga, relativamente ad aziende in odore di mafia contro le quali il sottoscritto aveva adottato provvedimenti di revoca dei lotti industriali.
Tutto ciò è davvero incredibile ed inquietante.
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