Antenna Sicilia, telegrammi ai dipendenti Licenziati con tre righe senza preavviso

«A seguito procedura ex artt. 4 e 24 L. 223/91 definita in data 19/10/2012 comunichiamole recesso dal rapporto di lavoro con decorrenza 25/10/2012 e dispensa dal prestare servizio in preavviso». Tre righe per mettere la parola fine a rapporti di lavoro ventennali, un telegramma per comunicare il licenziamento. Lo hanno ricevuto, tra ieri sera e stamattina, i dipendenti di Antenna Sicilia da parte della Sige Spa, editore dell’emittente catanese di proprietà del gruppo Ciancio. Da domani potete restare a casa: è questo il messaggio inviato dalla società. A nulla sono valsi gli scioperi e i presidi davanti alla Prefettura, l’azienda è stata irremovibile rifiutando ogni proposta presentata dai sindacati. I 28 dipendenti, tra personale tecnico ed amminsitrativo, dichiarati in esubero riceveranno l’ultimo stipendio a fine ottobre.

La lettera di licenziamento

Una procedura anomala, visto che normalmente il licenziamento viene comunicato con preavviso. Non certo dall’oggi al domani. C’è fretta, apparentemente senza motivo. Almeno, secondo i calcoli fatti dai sindacati che non vedono in queste scelte della società un reale vantaggio economico. «Con questi licenziamenti a partire dal prossimo anno, il Corecom dimezzerà i contributi destinati alla Sige – spiega Giovanni Pistorio, segretario confederale della Cgil – si tratta di 500mila euro in meno». Secondo Pistorio se invece l’azienda avesse accettato le proposte dei sindacati – e cioè contratti di mobilità al 40 per cento e ristorno ai lavoratori della quota Inps, mantenendo così i posti di lavoro – «il saldo sarebbe stato a vantaggio della società stessa».

Incombe inoltre la nuova numerazione dei canali per il digitale terreste, così come stabilito dalle delibere del Consiglio di Stato, con Cielo, il canale in chiaro di Sky, pronto a far valere i suoi numeri per ottenere anche in Sicilia la posizione numero dieci. «Avere il canale numero dieci o il quattordici cambia moltissimo in termini di introiti pubblicitari. È un danno enorme per il gruppo, non riusciamo a capire questa scelta, se non guardando a fattori esterni», conclude Pistorio.

Settimane turbolente che precedono una decisione importante per la famiglia Ciancio, per la sua azienda e per l’intera città di Catania. A breve si saprà se il padrone di Antenna Sicilia, l’editore ed imprenditore Mario Ciancio Sanfilippo, sarà rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa. Dopo il no alla richiesta di archiviazione presentata dalla procura di Catania da parte del gip Luigi Barone, l’udienza preliminare è fissata tra il 9 e il 16 novembre.

Salvo Catalano

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