Ars, la legge-imbroglio: ‘sanatoria’ per gli stipendi dei dodici assessori di Lombardo

Simpatici, i ‘ragazzi’ di Raffaele Lombardo. Silenziosi. Discreti. Di mano felpata. Le cose, almeno quelle che gli interessano veramente, le fanno bene. La storia che raccontiamo in queste note i nostri lettori la conoscono già. E’ la storia delle indennità dei 12 ‘apostoli’ del presidente della Regione siciliana. Sì, proprio loro, i 12 assessori regionali ‘tecnici’. Che si mettono in tasca – chi da un anno, chi da due anni, chi dall’inizio della legislatura, cioè della primavera del 2008 – un’indennità mensile che, a norma di legge, non gli spetta. E infatti nella manovra economica, muto tu e muto io, hanno inserito un ‘codicillo’ per ‘sanare’ una situazione ‘incresciosa’. Una vergogna nazionale!

Sembra incredibile. Mentre in tutta l’Italia si parla di ridurre i costi della politica, in Sicilia si procede nella direzione opposta: non solo non si riducono i costi della politica, ma si prova pure a ‘pilotare’ una sanatoria oscena per dodici assessori regionali che percepiscono un’indennità maggiorata non prevista da alcuna legge, ma solo da una delibera della giunta regionale. Per la cronaca, ogni assessore regionale si mette in tasca un’indennità mensile di oltre 13 mila euro invece dei circa 4 mila previsti dalla legge. Fanno questo grazie a una delibera della giunta regionale che, però, non è mai stata trasformata in legge.

Lo volete sapere, cari lettori, qual è l’aspetto più divertente di questa incredibile storia? Che la sanatoria per i dodici assessori regionali è stata inserita all’articolo 6 della manovra finanziaria approvata dall’Ars (che in questi giorni all’esame del commissario dello Stato per la Sicilia). Direte: perché divertente? Tutto diventa chiaro leggendo il titolo dell’articolo 6: “Norme in materia di contenimento e razioalizzazione della spesa di organi e apparati istituzionali”. In pratica, nelle norme che dovrebbero contenere e razionalizzare la spesa degli “apparati istituzionali” è stata inserita una norma che si propone di raggiungere un obiettivo opposto: e cioè sanare i soldi che fino ad oggi i dodici assessori hanno percepito senza che una legge lo prevedesse e, naturalmente, consentirgli di continuare a percepirli. Una beffa.

Ovviamente, la legge è scritta come la sanno scrivere solo i superpagati Azzeccagarbugli di certi ‘Palazzi’ della politica siciliana: e cioè per non fare capire nulla agli ignari cittadini siciliani. Leggiamola insieme e commentiamola. “All’articolo 1 della legge regionale 30 gennaio 1956 n. 8, dopo le parole “delegati” sono inserite le parole “ivi compresi quelli non parlamentari, ai quali si applicano, altresì, le disposizioni di cui all’articolo 1 della legge regionale 30 dicembre 1965, n. 44 e successive modifiche e integrazioni”.

Vediamo di tradurre dal ‘burocratese’ l’imbroglio che Sala d’Ercole sta cercando di perpetrare ai danni dei cittadini siciliani che pagano le tasse. Per sanare ai dodici assessori i soldi che fino ad oggi si sono ‘ammuccati’ si richiama una vecchia legge regionale del 1956, quando ancora c’erano gli assessori regionali “delegati”. Quindi un secondo richiamo a una legge del 1965 con “successive modifiche e integrazioni”.

Con questa dicitura, che solo gli addetti ai lavori comprendono, i dodici assessori regionali si sono messi il ferro dietro la porta. Se questa legge passerà dal vaglio del commissario dello Stato, i dodici assessori ‘tecnici’ continueranno a percepire gli altre 13 mila euro al mese a testa. E, soprattutto, non dovranno restituire nulla. Eh già, perché il grande ‘pericolo’ è che la Corte dei Conti, che ormai ha ‘sgamato’ questa e altre storie (sono una decina, infatti, i capitoli di spesa non sostenuti da apposite leggi: tutte storie che finiranno davanti alla magistratura contabile), potrebbe avviare una verifica e, magari, chiedere ai dodici assessori la restituzione delle somme che fino ad ora hanno percepito senza che una legge lo prevedesse.

Bravi, no, i dodici assessori ‘tecnici’? E bravi i parlamentari dell’Ars che hanno votato questa legge-imbroglio. C’è, infatti, da chiedersi: perché intascare un’indennità maggiorata se la legge non lo consente? E perché, invece di far venire fuori questa storia oscena, tenere tutto nascosto e tentare un’improbabile sanatoria? Che ne pensano, di tutto questo, i cittadini siciliani?

C’è di più. Sapete come prosegue l’articolo della legge di sanatoria in questione? “La spesa discendente dall’attuazione del precedente comma -leggiamo sempre in questa ‘opera d’arte legislativa’ – è determinata per l’anno 2012 in 2.556 migliaia di euro”. In pratica, dopo aver ‘sanato’ i soldi che si sono presi senza che una legge lo consentisse, la stessa legge di sanatoria stanzia altri 2 milioni e 556 mila euro per pagare le indennità di quest’anno ai dodici assessori ‘tecnici’.

Cari lettori di Link Sicilia: molti di voi hanno problemi a pagare l’Imu del governo Monti, e che fanno i dodici assessori ‘tecnici’? Prima si ‘sanano’ il pregresso e poi si preparano i soldi che incasseranno quest’anno. Ma che bravi!

Poi, alla fine, lo ‘zuccherino’, forse per mettere a tacere il commissario dello Stato. Siccome parliamo sempre di “contenimento e razionalizzazione della spesa”, così conclude l’articolo di legge “A decorrere dall’1 maggio 2012, il trattamento economico di cui al precedente comma è ridotto, per gli assessori non parlamentari, del 10 per cento rispetto a quello applicato al 30 aprile 2012”.

Insomma: dopo aver sanato le gravissime irregolarità del passato, dopo essersi preparati i soldi che si debbono mettere in tasca quest’anno, i dodici assessori ‘tecnici’ si concedono, bontà loro, un’autoriduzione dell’indennità mensile del 10 per cento. E tutti, anzi no, e i dodici assessori ‘tecnici’ vissero felici e, soprattutto, contenti…

Che dire? Vediamo cosa ne pensano i magistrati della Corte dei Conti e il commissario dello Stato.

 

Giulio Ambrosetti

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