Più volte nel raccontare l’attività politica dell’Assemblea regionale siciliana abbiamo usato locuzioni come “avanti piano” o “a passo lento”. Questa volta l’utilizzo di un espediente lessicale del genere sarebbe quantomai generoso. Eccessivamente. Dopo la sbornia elettorale, per cui era stata messa in pausa l’attività politica, il palazzo si è proprio fermato. E dire che stanze e corridoi di quella che fu la dimora dei re normanni sono ben servite da condizionatori e impianti di refrigerazione: il caldo non dovrebbe essere un problema.
L’Aula riprenderà il prossimo 9 luglio, con i lavori che a stento si protrarranno fino a fine mese. Ogni tanto si riunisce qualche commissione. È successo anche oggi, con la sola commissione Affari istituzionali, che imperterrita va avanti sul disegno di legge che dovrebbe cambiare il volto degli enti locali. Era prevista anche una seduta della commissione Antimafia: ospite atteso il presidente del consiglio di amministrazione della Rap, l’azienda che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Palermo, Giuseppe Todaro, per riferire dell’incendio alla discarica Bellolampo. Seduta saltata, come anche quella prevista per domani della commissione Salute, dove pure era atteso Todaro, sempre per lo stesso motivo.
Il resto non c’è. E la sensazione è che non ci sarà, o – meglio – non ci sarà nessuna attività particolarmente rilevante, fino al momento del rimpasto della giunta regionale. Chi ci sarà il prossimo 9 luglio sarà però Marco Falcone, assessore quasi uscente all’Economia, intenzionato a portare avanti fino alla fine il suo incarico, nonostante l’elezione a deputato europeo, che diventerà effettiva dal prossimo 16 luglio. Ancora da decidere i nomi di chi subentrerà a Falcone e di chi dovrà lasciare il posto tra gli assessori attualmente in carica. La partita è ancora tutta da giocare, ma sarà verosimilmente lunga, con il parlamento siciliano che pare proprio non avere fretta.
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