Venti anni tra parole, emozioni e accordi di un gruppo che ha collezionato successi e collaborazioni prestigiose. Dalla vittoria a Sanremo al duetto con Nino Frassica. «Archinué è un uomo che ha scritto e continua a scrivere e di altri che hanno creduto e continuano a credere in questo progetto, promuovendolo, spronandolo a raccontare sempre di più». A parlare a MeridioNews della storia della band siciliana è il frontman Francesco Sciacca. Nel futuro, c’è in programma uno spettacolo «in cui musica e teatro convergono in uno show nuovo, poliedrico, sorprendente». Una conseguenza naturale, spiega «visto che i testi e le nostre musiche sono teatrali, si prestano a essere messe in scena, raccontano delle storie, incontri, amori, delusioni, episodi che abbiamo vissuto e dai quali abbiamo poi estratto una canzone».
Dall’incontro con la compagnia Teatro Siderurgico di Misterbianco invece, «è nata l’idea di anticipare, intramezzare o concludere i nostri brani con dei pezzi di prosa» racconta la voce della band. I brani recitati «talvolta sono degli scarti della stessa canzone, che facciamo interpretare a degli attori». Altre volte sono invece «degli scritti come il Don Chisciotte di Cervantes o delle opere di Sciascia o di altri autori dalle quali le nostre canzoni hanno preso spunto». Lo spettacolo che ne viene fuori «non è un musical ma uno qualcosa di nuovo, diverso, che ci dà la possibilità di interpretare i nostri brani più famosi ma anche quelli più di nicchia, e di esibirci col gruppo al completo», che è formato da Marco e Davide Santonocito, Giuseppe Roccella, Daniele Bellomia, Ivan Cammarata, Sergio Casabianca, Luccio Nicolosi e Salvo Sapienza.
Il teatro non è l’unica cosa che bolle in pentola, «a maggio è uscito il nostro ultimo album», ricorda Sciacca. L’arrivo nei negozi è stato anticipato lo scorso agosto dal disco Tutto l’oro del mondo, contenente due inediti, il brano omonimo e la ballata Semmai Sarà. «È un disco particolare, pieno di sorprese». Tanti i concerti in programma in cui potere ascoltare i brani.
Gli Archinué sono sotto i riflettori dal 1991, in questi due decenni hanno vissuto ma anche osservato l’evoluzione dello scenario musicale: «pure al Sud stanno prendendo piede le cover band». Tendenza, spiega l’artista siciliano «che da una parte dà la possibilità a molti giovani di esibirsi ma dall’altra limita la creatività, ed è un peccato – continua -. Qui dalle nostre parti ci sono tanti bravi musicisti e vederli esibirsi solo con di brani scritti e interpretati da artisti famosi mi lascia perplesso». Secondo il leader degli Archinué «i locali fanno esibire band che “portano gente”, ed è più facile avere un seguito quando si fa musica già nota. Non posso biasimarli visti i tempi di crisi, ma il pubblico andrebbe più educato che assecondato».
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