Archimakers, studenti a scuola di artigianato digitale «Quattromila euro e un laboratorio aperto alla città»

Un laboratorio di artigianato digitale dove poter progettare e realizzare qualsiasi cosa, studiare la robotica, lavorare materiali come il plexiglass e costruire oggetti come quadri e lampade grazie alle stampe 3d. È il progetto – ribattezzato Archimakers – che gli alunni dell’istituto Tecnico Archimede di Catania hanno lanciato sulla piattaforma di crowdfunding Eppela. Una raccolta fondi di ottomila euro per l’acquisto di due strumenti specifici, un laser cutter e una fresatrice, che completerebbero per il momento il Fablab che i ragazzi frequentano, già dotato di una stampante 3d acquistata dalla scuola.
«Non sarebbe il primo laboratorio del genere in città – spiega la professoressa Stella Paternò, promotrice dell’idea – ma i ragazzi a volte lamentano i costi non adatti alle tasche di tutti». 

Avere un laboratorio dotato di tutte le apparecchiature necessarie all’interno della scuola lo renderebbe più accessibile a chiunque abbia voglia di sperimentare, da giovani e pensionati, a studenti e genitori, fino a curiosi e addetti ai lavori. «L’obiettivo – chiarisce la professoressa – è quello di creare una contaminazione di idee e di saperi, imparando l’uno dall’altro».
Il progetto di crowdfunding – con scadenza il 25 giugno – fa parte di FastUP school, l’iniziativa nata con lo scopo di finanziare idee digitali nelle scuole italiane e messa in pratica grazie a una convenzione stipulata tra il ministero dell’Istruzione (Miur), Fastweb ed Eppela. Proprio la piattaforma di crowdfunding svolge un ruolo chiave: se la scuola riuscirà a raggiungere, tramite la raccolta fondi online, la metà dell’obiettivo economico fissato a quattromila euro, riceverà la restante parte dall’azienda Fastweb, come previsto dalla partecipazione all’iniziativa. Nel caso contrario tutti i fondi già raccolti verranno restituiti ai donatori. 

Gli studenti dell’Archimede chiariscono come il loro obiettivo non sia l’avere a tutti i costi le ultime tecnologie, ma «educare insegnanti e studenti a un uso consapevole e creativo degli strumenti digitali».
«Per usare il Fablab – aggiunge la professoressa Paternò – non sono richieste grosse competenze e si può lavorare in modo del tutto autonomo». Ma c’è di più. Con la somma raccolta verranno realizzati anche workshop e corsi aperti a tutti, che possano dare ai partecipanti le basi della fabbricazione digitale.
E gli alunni non vedono l’ora di poter vedere completo il loro laboratorio. «Secondo me Archimakers è un progetto fantastico – spiega Marco – perché permette a persone di qualsiasi età e che hanno diversi interessi di dare vita alle proprie idee, imparando nel frattempo l’utilizzo delle nuove tecnologie». 

Giorgia Lodato

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