Il breve video dell’aggressione a un arbitro nel corso della partita di terza categoria tra Città di Naxos e La Vela Football ha fatto il giro del web, provocando un’ondata di indignazione. A quattro giorni di distanza dal grave accaduto sono stati resi pubblici i provvedimenti disciplinari, assieme al dettagliato referto redatto dal fischietto Salvatore Zappalà di Acireale. I dettagli sono pesanti. Il giudice sportivo, infatti, evidenzia come quella contro il 18enne direttore di gara sia stata una «feroce aggressione perpetrata ai suoi danni da quasi tutti i calciatori della società La Vela, nonché da uno dei dirigenti». Una condotta che viene definita «ingiustificata e vigliacca».
Il racconto ripercorre nei dettagli le anticipazioni che MeridioNews aveva già precedentemente fornito. Al 32′ minuto del secondo tempo, sul risultato di 1-0 per il Città di Naxos, «in seguito a una decisione tecnica sfavorevole, il calciatore Domenico Di Salvo (La Vela Football) inveiva nei confronti dell’arbitro e, dopo averlo raggiunto, lo attingeva al viso con uno sputo urlandogli frasi offensive e minacciose. Alla notifica dell’espulsione – prosegue il referto – il Di Salvo afferrava l’arbitro, lo strattonava e lo colpiva con un pugno all’occhio destro, provocandogli dolore, stordimento e appannamento della vista». Zappalà tenta di raggiungere lo spogliatoio: l’aggressione però continua, col calciatore «Allan Suman che, urlandogli frasi ingiuriose e minaccose, gli sferrava ripetuti calci che lo colpivano alla coscia destra».
«Qualche istante dopo – analizza il comunicato – il direttore di gara, da tergo, era colpito a testa, nuca, schiena e gambe da pugni di notevole violenza: voltandosi identificava gli aggressori nei calciatori Mario Tropea e Simone Fresta, appartenenti alla squadra La Vela». Alcuni tesserati del Città di Naxos cercano di aiutare l’arbitro a guadagnare gli spogliatoi: la violenza però prosegue, perpetrata anche dai giocatori Orazio Grasso, Antonio Oliveri, Alberto Scandurra e Roberto Serrano (quest’ultimo da referto «lo afferrava con entrambe le mani tentando di strozzarlo») e dal dirigente accompagnatore Cateno Muscolino che, «invece di allontanare i propri calciatori, li spostava al solo scopo di colpire l’arbitro alla nuca con pugni e alla testa con un oggetto non idenfiticato».
Si tratta del racconto di una vera e propria mattanza, terminata con l’arrivo di Carabinieri e soccorritori del 118. La decisione del giudice sportivo, come da previsione, è stata molto pesante. La società La Vela Football ha subito un’ammenda di 500 euro, la penalizzazione di 5 punti in classifica e la sconfitta per 3-0 a tavolino. Il dirigente accompagnatore Muscolino è stato inibito a svolgere qualsiasi attività sportiva fino al 19 gennaio del 2025, oltre a subire la «preclusione alla permanenza in qualsiasi rango della Figc». Squalifica fino al 2025 anche per otto calciatori della squadra giarrese: Domenico Di Salvo, Allan Suman, Mario Tropea, Simone Fresta, Orazio Grasso, Antonio Oliveri, Alberto Scandura e Roberto Serrano. Questa stangata chiude l’ennesimo, triste episodio di violenza contro giovani arbitri: il 2020, da questo punto di vista, è cominciato nel peggiore dei modi.
Aggiornamento del 24 gennaio 2020, ore 19.22
Mario Tropea dopo la pubblicazione dell’articolo ci tiene a precisare quanto segue: «Condanno fermamente quanto avvenuto in campo perché il calcio dovrebbe rimanere soltanto uno sport. Specifico però di non avere mai partecipato a nessun tipo di aggressione nei confronti del direttore di gara. Come si può vedere dal video, indossavo un completino verde con calzettoni bianchi, mi sono avvicinato all’arbitro ma senza mai toccarlo, salvo poi allontanarmi immediatamente. I fatti sono avvenuti lontano dall’area di rigore della mia squadra e tengo a precisare che mi affiderò a un legale per tutelare la mia immagine».
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