«Se noi parliamo di infettivo e quello dice, aspetta infettivo da che cosa? Voglio le analisi. Perché io quando ti mando la persona a prendere la spazzatura, se c’è pericolo di infezione debbo far fare dei vaccini alle persone. Cioè, non lo scarichiamo più il rifiuto». Francesco Gianino, il titolare della società di intermediazione marittima Mediterranean Shipping Agency (con sede ad Augusta, nel Siracusano) è considerato dagli inquirenti «il fulcro del traffico illecito» di rifiuti venuto fuori nell’operazione Bordless, coordinata dalla procura di Catania, che oggi ha portato al sequestro preventivo della nave Aquarius dell’ong Medici Senza Frontiere e alla chiusura delle indagini per 14 persone. Partite nella primavera del 2017 con l’ipotesi di presunti rapporti con i trafficanti libici e finite, almeno per ora, con l’accusa di smaltimento illecito di vestiti e rifiuti sanitari.
Alcune conversazioni intercettate sull’utenza di Gianino avrebbero rivelato che i responsabili delle ong erano a conoscenza delle modalità illecite di classificazione dei rifiuti, in particolare gli indumenti contaminati indossati dai migranti, gli scarti degli alimenti e i materiali sanitari usati per l’assistenza medica, «sistematicamente qualificati, conferiti e smaltiti come rifiuti solidi urbani o speciali non pericolosi, eludendo i rigidi trattamenti imposti dalla loro natura infettiva». Tale sistema, messo in atto da Gianino d’accordo con le società che concretamente andavano a smaltire il rifiuto, stando alla ricostruzione della procura, avrebbe consentito alle ong di risparmiare centinaia di migliaia di euro e a Gianino di ampliare il proprio giro di affari acquisendo, grazie ai costi ridotti assicurati dalla propria intermediazione, un monopolio nella gestione dei servizi portuali legati alle operazioni di salvataggio delle ong impegnate nel Mediterraneo.
«Abbiamo fatto un accordo di 8 euro a sacco li abbiamo trattati tutti speciali (i rifiuti ndr) che viene male a classificare mutande, calzini, cose…». Un accordo tra Gianino e una delle ditte che raccoglie i rifiuti dalle navi. Rifiuti contati dunque in sacchi e non al metro cubo e senza alcuna specificazione legata alla natura pericolosa. Ma come funziona il servizio di raccolta e conferimento di rifiuti prodotti dalle navi? Il comandante della nave trasmette un modulo di notifica con l’indicazione della quantità di rifiuti da conferire, il gestore dell’impianto portuale organizza il servizio tenendo conto delle tipologie di rifiuti e, infine, l’operatore ecologico portuale consegna al comandante il buono di servizio giornaliero come ricevuta di consegna dei rifiuti.
Francesco Gianino è l’agente marittimo con il compito di predisporre la documentazione sugli arrivi e le partenze delle navi Aquarius e Vos Prudence nel porto di Augusta, di gestire i contatti con le sub-agenzie negli altri porti, di organizzare le forniture di bordo (cibo, acqua, carburante) e dei kit forniti ai migranti. È lui che si occupa anche dei rapporti con le subagenzie dei fornitori della raccolta rifiuti a bordo. Nel porto di Augusta, il servizio è affidato alla società Gespi che gestisce un inceneritore ad Augusta (non sono emersi elementi sufficienti per dimostrare il consapevole coinvolgimento dei responsabili nel traffico illecito, ndr), a Catania invece all’agenzia marittima Romeo Shipping di Giovanni Ivan Romeo che si avvale della società cooperativa La Portuale II, amministrata dal padre Mario Romeo, aggiudicataria del servizio di raccolta e conferimento di rifiuti nel porto etneo. È questa società, infatti, a provvedere al ritiro sotto bordo dei rifiuti prodotti dalle navi delle ong e al trasporto in discarica. Stando all’accusa, tutta la spazzatura sarebbe stata conferita indistintamente come rifiuto solido urbano.
Dalla documentazione marittima, sanitaria e fiscale acquisita durante le indagini (fatture, buoni di conferimento giornaliero, dichiarazioni obbligatorie sui rifiuti presentate dai comandanti delle navi) non risulta che sia mai stato dichiarato il conferimento di rifiuti sanitari a rischio infettivo come cannule, garze, tamponi, bende con tracce di sangue provenienti dall’infermeria di bordo. Tutti materiali che invece, secondo la ricostruzione della Procura, erano presenti a bordo, stante la presenza di numerosi migranti affetti da patologie infettive trasmissibili verificata al momento dello sbarco.
Infatti dai report dei vari uffici della sanità marittima sulle condizioni igieniche e sanitarie, sequestrati dalla magistratura, emergerebbe che per bruciature e ferite sono state eseguite disinfezioni e medicazioni e somministrati antibiotici e vaccini per una serie di malattie. In totale su circa 21mila migranti presi in esame tra 2017 e 2018, si sono riscontrati poco più di 5mila casi sanitari a rischio infettivo. Di questi il 97 per cento era colpito da scabbia, curabile con una pomata a base di permetrina. Nei restanti casi si trattava di sospette polmonite, tubercolosi, meningiti, epatite, Hiv. E ancora casi di ascessi con necessità di incisione e drenaggio. «Si ha dunque la certezza – scrive la procura – della produzione di un ingente quantitativo di rifiuti medici (guanti in lattice, garze, siringhe, cateteri, cannule, mascherine, camici, provette) contenenti tracce ematiche o altri liquidi biologici, urina o feci, potenzialmente infettivi».
Per esempio, nel report delle autorità sanitarie dopo lo sbarco dell’Aquarius nel porto di Catania il 27 novembre del 2017 si parla di presenza a bordo di migranti affetti da patologie infettive e potenzialmente infettive anche gravi: 370 casi di scabbia con sovrainfezione batterica, un caso di Tbc acclarato, tre casi di infezioni della pelle, due casi di varicella, un caso di perdite ematiche, un caso di dermatomicosi grave, un caso di tosse emoftoe (sangue nell’espettorato). Per questo i sanitari prescrivono l’igienizzazione della nave, dei mezzi di trasporto e del tratto di banchina e anche la sorveglianza dei migranti per escludere l’incubazione di malattie infettive. Nello stesso documento si fa riferimento alla relazione del medico di bordo con ogni trattamento medico effettuato e i farmaci somministrati a ogni migrante. Nel modulo di notifica dei rifiuti, però, non ci sarebbe traccia di tutto questo.
Altro caso è quello del 12 dicembre del 2017 ad Augusta con lo sbarco di 450 migranti. Nonostante i numerosi casi sanitari trattati a bordo, non viene conferito alcun quantitativo di rifiuti sanitari né risulta che siano stati conferiti materiali sanitari e medicinali scaduti. Dal report del medico risultano 252 casi di scabbia, anche in forme gravi con infezioni e ascessi infettivi, due casi di polmonite con eventuale infezione da tubercolosi, 24 migranti sottoposti a cure mediche e chirurgiche, e dieci donne bisognose di cure tra cui alcune in gravidanza. Nel documento di conferimento di rifiuti però i codici rappresentano solo rifiuti alimentari, indifferenziati, materiali biodegradabili di cucine e plastica.
Gli indagati:
1. Gianino Francesco, nato 05.04.1968 ad Augusta (Siracusa), titolare dell’agenzia marittina Msa Mediterranean Shipping Agency con sede ad Augusta
2. Kraaij Marcella Gerdina, nata a Wormerveer (Olanda) il 20.11.1968, coordinatore progetto Sar a bordo di Aquarius dell’ong Medici Senza Frontiere – Operational center Amsterdam
3. Lomi Cristina, nata l’01.04.1978 a Prato, coordinatrice di approvvigionamento di Medici Senza Frontiere – Operational center Belgium
4. Ottaviano Marco, nato il 11.04.81 a Ragusa, Operational center Belgium – Missione Italia
5. Romaniuk Nicholas Alexander, nato in Regno Unito il 09.01.1995, primo ufficiale di Aquarius
6. Romeo Giovanni Ivan, nato il 04.07.1978 a Catania, titolare dell’agenzia marittima Romeo Shipping Agency di Catania
7. Talanin Evgenii, nato in Russia il 10.11.1962, comandante Aquarius
8. Taminiau Martinus Stefanus, nato a Hoorn (Olanda) il 02.02.1962, delegato alla logistica a bordo di Aquarius
9. Tisch Joachin, nato in Germania il 20.06.1972, coordinatore della logistica per la missione Libia per Msf
10. Trainiti Michele, nato il 21.08.1975 a Udine, vice capo missione e responsabile Sar dell’ong Medici Senza Frontiere – Operational center Belgium – Missione Italia
11. Vimard Aloys, Urukundo, Yannick Francoise, nato il 19.07.1989 a Pessac (Francia), coordinatore progetto Sar a bordo di Aquarius dell’ong Medici Senza Frontiere – Operational center Amsterdam
12. Yurchenko Oleksandr, nato in Ucraina il 28.02.1973
13. Medici Senza Frontiere Belgio – Operational center Bruxelles, Missione Italia
14. Medici Senza Frontire Olanda – Operational center Amsterdam
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