“La crisi provoca suicidi, ma abbiamo evitato il default”. Parola di Mario Monti, presidente del Consiglio dei ministri. Parole riportare in un articolo pubblicato da Affaritaliani.it. Insomma, in Italia ci sono quelli che ci stanno lasciando le penne. Travolti dalla crisi dello spread, si sono tolti la vita. Pace all’anima loro, sembra ci dicano i banchieri con “i cuori a forma di salvadanaio”, per dirla con Fabrizio De Andrè. L’importante è avere i conti a posto. Chissà se questo ragionamento lo faranno pure in Paradiso, ammesso che ci finiscano (noi ne dubitiamo conoscendo l’antipatia che un certo Gesù nutriva per i mercanti, che non sono molto diversi dai banchieri).
Ma cosa dice, alla fine, Monti? Che in Grecia ci sono stati 1725 suicidi. Una tendenza che “in Italia – rassicura il capo del governo del nostro Paese – stiamo cercando di invertire, in condizioni molto difficili”. Ovviamente, la tendenza si dovrebbe “invertire” da Trieste a Reggio Calabria. Perché appena sbarcati a Messina, si sa, inizia la sanità di Massimo Russo e Raffaele Lombardo e la “tendenza” cambia di nuovo.
Ma, tendenze a parte, basta con queste auto-ammazzatine, ci dice il nostro Monti. Che aggiunge: soffrite in silenzio ma vivete. Anche a pane e acqua, se è il caso. Perché è nella sofferenza e nell’indigenza che l’uomo ritrova le proprie, vere radici. Arrangiamoci, ma non creiamo altri problemi alla coscienza al fosforo dei banchieri.
Non ci crederete, ma questa volta il Professore non si è limitato alle analisi tecniche, alle slide, al rapporto deficit-Pil (che poi è il suo pezzo forte). Monti, così leggiamo sempre su Affaritaliani.it, ha preso in considerazione, addirittura, “i costi umani della crisi” che, ci ricordato il docente della ‘Bocconi’, “morde da quattro anni”, ed è destinata a “durare ancora un po’, e richiede sacrifici e pesa sulla vita delle persone”.
Insomma, al governo Monti la vita delle persone non basta più. Forse per aiutare l’Italia, per tenere unito il nostro Paese, per sentirci parte della grande Unione Europea e per difendere l’euro dagli attacchi speculativi dovremmo fare qualcosa di più anche da morti. Cosa?
Il tema, ovviamente, non sta nell’immanente, ma nel trascendente. Dovremmo andare tutti a lezione di filosofia in Germania? Da vivi o da morti? Da suicidi o dopo che ci avranno ridotti allo stremo con Imu, Irpef, tasse e imposte locali e altro ancora?
“La voce di Monti -leggiamo sempre su Affaritaliani.it – resta ferma ma contemporaneamente scende di un’ottava quando enumera impietoso imprese che chiudono, esperienze professionali che si interrompono, aspirazioni, quelle dei giovani italiani che non hanno lavoro, che rimangono frustrate”. Ma va!
“E qualche volta – aggiunge Monti – vite che si chiudono nella disperazione. Sappiamo però – ha aggiunto – quale sarebbe stata la disperazione se l’Italia fosse caduta nel baratro del fallimento e del default del suo debito sovrano”.
Ah no, il default da debito sovrano non lo avremmo sopportato. Piuttosto ci saremmo suicidati…
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