Antenna Sicilia, lavoratori occupano la sede «Bloccheremo tutte le trasmissioni»

Lunedì scorso, al presidio davanti alla Prefettura, lo avevano annunciato. «Se l’azienda non torna sui suoi passi, bloccheremo le trasmissioni». Promessa mantenuta. Stamattina i lavoratori dell’emittente Antenna Sicilia hanno occupato la sede della televisione di proprietà del gruppo Ciancio, in via Oderico da Pordenone. Si sono riuniti in assemblea alle nove e mezza e hanno scelto di alzare il tiro della protesta. In questo momento un gruppo di circa 35 dipendenti, tra tecnici ed amministrativi, si trova all’interno della sala di registrazione al terzo piano della storica sede. «Il Tg delle 14 non andrà in onda – annuncia Davide Foti, della Slc Cgil – le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato l’assemblea permanente, rimarremo qui fino al 17, giorno in cui è previsto un nuovo incontro con la proprietà».

Lavoratori nella sala di registrazione

Fino ad allora, minacciano, «le trasmissioni saranno bloccate». Ad essere colpiti dal piano di licenziamenti sono infatti soprattutto i tecnici: cameraman, registi, montatori, l’intera linea di produzione. Solidali molti giornalisti della redazione, presenti all’assemblea, così come al presidio di lunedì. Gli esuberi, soltanto ad Antenna Sicilia, riguardano 28 dipendenti su 58. «Scioglieremo l’assemblea – spiega Foti – se l’azienda ritornerà sui suoi passi e metterà in campo un contratto di solidarietà dignitoso, non come ha fatto fino ad ora, proponendo il 50 per cento di stipendio. I lavoratori perderebbero in totale 700-800 euro, una situazione insostenibile».

La Cgil nei giorni scorsi aveva puntato il dito contro le presunte irregolarità nella richiesta di contributi al Corecom, il comitato regionale per le comunicazioni, per l’assegnazione delle frequenze del digitale terrestre. Richiesta avvenuta prima dell’annuncio dei tagli, quindi con una situazione occupazionale ideale (uno dei criteri per avere i finanziamenti è il numero di dipendenti assunti a tempo indeterminato) per ottenere un punteggio più alto nelle graduatorie.


Preoccupa i sindacati anche la situazione dell’altra emittente del gruppo Ciancio, Telecolor. Dopo il reintegro imposto dalla Corte di appello di Catania dei sei redattori licenziati nel 2006, Fabio Albanese, Giuseppe La Venia, Nicola Savoca, Katia Scapellato, Alfio Sciacca e Walter Rizzo, l’azienda ha convocato per giorno 16 un’assemblea dei soci per decidere come rispondere alla sentenza che ritiene ingiusta. La Cgil teme che si possa arrivare anche alla chiusura della televisione.

Salvo Catalano

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