Anna Rosa vuota il sacco: la relazione integrale della dottoressa Corsello alla V Commissione dell’Ars

“E’ STATA SCRITTA UN’INDELEBILE PAGINA DI STORIA DI RARO SQUALLORE”

“E’ stata scritta una indelebile pagina di storia di raro squallore”.

Con queste parole si chiude la relazione della dottoressa Anna Rosa Corsello presentata stamattina ai componenti della commissione Cultura e Lavoro, durante l’audizione sul fallimento del Piano Giovani.

“In questa terra, ove, chi ha operato nell’interesse dell’amministrazione, nell’ambito delle proprie prerogative amministrative, per dare esecuzione a precisi indirizzi politici – ha detto la dottoressa Corsello – è ritenuto responsabile dei fatti di recente accaduti in merito alla triste vicenda dei tirocini formativi”.

“Il mio operato è stato legittimo oltre che rispettoso dell’organo politico”, ha detto l’ormai ex dirigente generale.

“Basta con la cultura del sospetto, la mia decisione – ha puntualizzato – è volta a fare chiarezza in ogni sede istituzionale su responsabilità non riconducibili alla sfera delle competenze che la legge assegna al ruolo del capo dell’amministrazione”.

Frontale l’attacco all’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, presente all’audizione in commissione Lavoro, su tutta la linea politico-amministrativa che ha portato al fallimento del Pianoi Giovani.

È la resa dei conti tra il dirigente e l’assessore. La dottoressa Corsello ha criticato l’operato dell’assessore Scilabra, chiarendo di aver agito nell’esclusivo interesse dell’assessore. L’assessore Siclabra, di converso, ha agito da prima donna cercando, in tutti i modi, di accentrare su di se ogni cosa, ogni iniziativa, ogni attività.

Eclatante il passaggio raccontato dalla Corsello su quanto accaduto 27 novembre 2013 a Roma.

Nel corso del Comitato di Direzione del Piano Giovani, alla presenza del rappresentante della Commissione Europea, l’Assessore all’Istruzione e alla Formazione Professionale ha presentato una nuova stesura del Piano Giovani, curata direttamente dal suo ufficio di diretta collaborazione, in seno alla quale, come risulta dal verbale della riunione, si prevedeva di affidare l’attuazione delle misure relative alle priorità 1, 2, 4, e 7, ad Italia Lavoro, ente strumentale del ministero del Lavoro.

Nel corso della sua arringa la dottoressa Corsello ha raccontato di Italia Lavoro, Ett, del flop del sistema informatico sui tirocini formativi. Ha comunicato di aver revocato il finanziamento ad Italia Lavoro e ha passato in rassegna, come si può evincere dalla relazione che di seguito pubblichiamo, tutti i passaggi amministrativi che costituiscono la storia vera di quanto accaduto introno a questa vicenda che ha tenuto alta la tensione mediatica e lo scontro politico nel corso del mese di agosto.

 

Relazione Quinta Commissione

 

Signor Presidente, Onorevoli Commissari,

 

desidero, innanzitutto, ringraziarVi per avermi dato, con l’odierna convocazione, la possibilità di spiegare una vicenda complessa e, per certi aspetti, surreale su cui è stato detto di tutto e su cui tanti hanno detto di tutto, anche quelli che sono intervenuti, apertamente o nascondendosi sotto la cortina dell’anonimato dove i più vili trovano rifugio, pur non sapendo neppure di cosa stavano parlando e che per l’ansia di essere protagonisti di una squallida ribalta, si sono, in realtà, contesi solo il ruolo di quell’animale a cui, nella famosa favola di Fedro, si rivolge il leone morente definendolo “obbrobrio della natura”.

Inizio col comunicare che in data 08 agosto ho presentato al Presidente della Regione e all’Assessore all’Istruzione e alla F.P., la richiesta di risoluzione anticipata del mio contratto individuale perché, fin quando non si sarà fatta luce sulla questione, l’alto senso che ho delle istituzioni mi impone di lasciare gli incarichi su cui, certi specialisti della cultura del sospetto, hanno fatto calare le ombre della calunnia, per infamare, per ragioni che non tocca a me accertare, la mia trentennale esperienza amministrativa imperniata, come sanno tutti coloro che mi conoscono o che hanno lavorato accanto a me, sul totale rispetto dei principi di buona amministrazione e di legalità che ho perseguito al punto da esporre, talvolta, a rischio la mia incolumità e quella dei miei familiari.

Oggi, per tutelare la mia dignità professionale, la mia onorabilità e quella della mia famiglia, intendo fare dinanzi a voi, definitivamente, chiarezza sui fatti accaduti e dei quali, con ogni mezzo, si è tentato di addossare a me responsabilità che, in verità, come dimostrerò, non sono riconducibili alla sfera delle competenze che la L.R. 10/2000 assegna ai dirigenti generali preposti alle strutture di massima dimensione.

Se dovesse risultare che ho sbagliato, non avendo alcun particolare attaccamento agli incarichi, come può dedursi dalla richiesta di cui vi ho già detto, sono pronta a risponderne ma non per effetto del sommario processo mediatico, che ha coinvolto anche componenti della mia famiglia, cui sono stata ingiustamente sottoposta dopo avere reso, per l’Amministrazione, anche oltre il limite fisico di resistenza, ognuno dei tanti delicati e complessi servizi che mi sono stati, nel tempo, richiesti.

Per questa ragione, vi prego di avere pazienza e di ascoltarmi con attenzione.

Intendo dimostrarvi con i documenti e, ove occorresse, con la diretta testimonianza dei dirigenti presenti che, in virtù del loro ruolo, hanno condiviso le varie fasi della procedura, come il mio operato sia stato, sotto ogni profilo, legittimo, lecito oltre che rispettoso delle prerogative dell’organo politico.

Per ragioni di razionalità di esposizione e di sintesi, svilupperò i temi principali della questione che ci occupa secondo il seguente ordine:

I) Le modalità di attuazione del Piano Giovani;

 

II) Le ragioni dell’affidamento ad ETT da parte del Dipartimento Lavoro;

 

III) L’avvalimento di Italia Lavoro e le ragioni dell’affidamento ad ETT della gestione informatica;

 

IV) Il nuovo avviso;

 

1) Le modalità di attuazione.

 

La Giunta Regionale, con deliberazione N.189 del 29 maggio 2013, ha approvato il funzionigramma, già approvato dal Comitato di Direzione in data 22 aprile 2013, attraverso il quale il Dipartimento dell’Istruzione e della Formazione Professionale, ha individuato le strutture dell’amministrazione che avrebbero dovuto attuare gli interventi previsti dal Piano Giovani.

Come potete rilevare, l’attuazione di tutti gli interventi attinenti la materia del lavoro, veniva demandata ai CPI che configurano, per legge, gli uffici competenti per materia.

In data 27 novembre 2013, nel corso del Comitato di Direzione del Piano Giovani, svoltosi in Roma alla presenza del rappresentante della Commissione Europea e di cui produco verbale, l’Assessore all’Istruzione e alla Formazione Professionale, ha presentato una nuova stesura del Piano Giovani, curata direttamente dal suo ufficio di diretta collaborazione, in seno alla quale, come risulta dal verbale, si prevedeva di affidare l’attuazione delle misure relative alle priorità 1, 2, 4, e 7, ad Italia Lavoro, ente strumentale del MLPS.

Preciso che siffatta, diversa, modalità di attuazione, non è stata il frutto di una scelta amministrativa ma di una precisa determinazione, di natura politica da cui è derivata la sostituzione dei CPI, individuati nel funzionigramma approvato il 29 maggio 2013 come titolari delle procedure di attuazione, con Italia Lavoro.

Vi spiego le ragioni di tale inversione.

I CPI, individuati nel funzionigramma approvato il 29 maggio 2013 come titolari delle procedure di attuazione, erano stati sostituiti da Italia Lavoro, in quanto sono uffici incardinati nel Dipartimento Lavoro e cioè in un altro ramo dell’Amministrazione Regionale.

Questa circostanza aveva ingenerato, nel giovane Assessore, il timore, più volte apertamente esternato, di una deminutio della propria visibilità, a vantaggio di quella del collega preposto al lavoro, a fronte di quel Piano, di cui rivendica la paternità, pur essendo notorio che esso era stato approvato dal precedente Governo e del quale, oltrepassando il limite dei poteri dell’organo politico, si è, personalmente, intestata la riformulazione e le relative modalità di attuazione, salvo poi, prenderne le distanze dopo la catastrofe del 5 agosto, come traspare chiaramente dal testo della lettera di contestazione, a dir poco, irritualmente divulgata, addirittura, prima che ne avessi formale conoscenza.

Occorreva salvare la” credibilità politica” dell’Assessore, a qualunque costo, anche a quello di trasformare in capro espiatorio di certe infauste scelte, il dirigente generale che, come era suo dovere, aveva dato esecuzione al nuovo atto di indirizzo politico.

A fronte di ciò, come era mio dovere, ho adottato i conseguenziali provvedimenti amministrativi, avviando, già nel mese di gennaio dell’anno in corso, gli incontri con Italia Lavoro, propedeutici all’attuazione delle misure che l’Assessore, per proprie autonome valutazioni, aveva deciso di affidare alla società.

In merito, preciso che, come potrà confermare la Dr.ssa Garoffolo che mi sostituì in diverse occasioni, nel corso delle numerose riunioni tecniche, era emerso che il ruolo che Italia Lavoro avrebbe dovuto svolgere, consisteva, in concreto, in una sorta di supervisione, peraltro assolutamente superflua in base all’assetto organizzativo degli uffici periferici del Dipartimento Lavoro, sull’attività che i CPI, titolari della competenza, avrebbero dovuto, comunque, svolgere.

In particolare, in relazione ai tirocini formativi, era emerso che, Italia Lavoro, pur fruendo di un compenso di € 2.000.000,00, avrebbe, soltanto, sovrainteso all’operazione, stante che le verifiche di rito e l’attivazione dell’istituto sarebbero stati effettuati, come era obbligatorio che fosse, dai dipendenti pubblici dei 65 CPI dell’isola.

Per non parlare del processo di riqualificazione del personale, necessario per superare le criticità che costituiscono condizionalità ex-ante della nuova programmazione FSE, attivato da Italia Lavoro, dietro un corrispettivo di 3 milioni di Euro, nell’ambito della priorità 3 del medesimo Piano, ma sospeso dopo i primi appuntamenti formativi, a causa dell’indignata protesta dei dipendenti regionali, anche per il tramite dei rappresentanti sindacali di categoria, con in testa la Cisl, per via della, per dirlo con un eufemismo, dell’”approssimativa” preparazione dei presunti docenti della società.

Anche su questo aspetto, se ritenete, potrete acquisire maggiori informazioni dalla Dr.ssa Garoffolo.

In entrambi i casi, ho, comunque, informato l’Assessore, auspicando, devo ammetterlo, che si ponesse fine a quell’affidamento del quale non ho mai condiviso le modalità attuative, come potrà confermarvi, ancora una volta, la Dr.ssa Garoffolo.

L’inconsistenza ed inadeguatezza delle azioni, rispetto agli importi del corrispettivo, è, peraltro, rilevabile attraverso la semplice lettura del progetto esecutivo, oltretutto più volte rielaborato e che, pur avendone richiesto l’ennesima revisione, fui costretta ad approvare con DDG del 18 giugno 2014, in quanto era imminente la data di pubblicazione del bando, prevista, inizialmente, per la fine di maggio e poi slittata al 27 giugno.

Mi era stato rappresentato, infatti, che i tempi necessari per un nuovo iter del progetto esecutivo non erano compatibili con le esigenze dell’Assessore cui, in caso di ulteriori ritardi, sarebbe derivato un danno d’immagine a causa degli impegni assunti, pubblicamente, in merito alle date di pubblicazione degli avvisi.

2) Le ragioni dell’affidamento ad ETT da parte del Dipartimento Lavoro.

Agli incontri con Italia Lavoro, unitamente ai dirigenti competenti, ha sempre partecipato il referente di ETT, ma non già per le infamanti ragioni che sono state insinuate, quanto perché, come potrete accertare con la documentazione che produco e con l’audizione dei funzionari presenti, la società è incaricata della personalizzazione del Sistema Informativo Lavoro in uso nei CPI.

Su questo aspetto, considerata la gravità delle dichiarazioni, a vario titolo, rilasciate anche da chi ha dimostrato sulla materia la più totale incompetenza, ritengo doveroso fornire ogni chiarimento idoneo a farvi valutare quali interessi abbia inteso tutelare con i tanto deprecati affidamenti.

In merito, evidenzio che all’atto del mio insediamento, come D.G. del Dipartimento Lavoro, avevo constatato che i CPI, in assenza di una rete informatica, non potevano condividere le informazioni che sono fondamentali per la corretta gestione del mercato del lavoro.

A ciò occorre aggiungere, che il sistema informativo lavoro, previsto dalla normativa nazionale di riferimento, rappresenta la dorsale informatica del MLPS attraverso la quale le regioni, mediante il regime di cooperazione, garantiscono l’interscambiabiltà dei dati degli utenti, necessari per le finalità del D.lgs. 181/2000 e s.m.i.

La Regione Siciliana, che era l’unica a non essersi dotata di un proprio sistema, da molti anni utilizzava una piattaforma, la cui gestione e manutenzione era stata affidata a Sicilia e-Servizi, su un corrispettivo di € 800.000,00 l’anno, assolutamente inidonea a garantire la cooperazione informatica richiesta da MLPS oltre che inadeguata rispetto alle esigenze gestionali degli uffici del lavoro.

Alla data di scadenza del termine entro il quale l’affidamento diretto a Sicilia e-Servizi poteva essere ritenuto legittimo, mi trovai costretta a valutare la possibilità di dotare i CPI di un sistema informativo che, dopo tanti anni, risultasse, finalmente, in linea con le disposizioni del MLPS.

Nel contempo, però, sottoposi all’Ufficio Legislativo e Legale un quesito sul problema dell’affidamento diretto, e, contestualmente, stante l’urgenza connessa con il concreto timore di perdere la banca dati, disposi di verificare la possibilità di ricorrere ai sistemi informativi di altre regioni, al fine di scegliere quello maggiormente rispondente alle caratteristiche tecniche dei dispositivi informatici in dotazione agli uffici.

A tale scopo si attivarono dei tavoli tecnici con le regioni Lombardia, Emilia Romagna e Marche, ai quali, oltretutto, in qualche occasione, ha partecipato l’Assessore al Lavoro pro tempore, con cui avevo condiviso l’esigenza, ed infine, per valutazioni prettamente tecniche, si optò per il sistema marchigiano, tenuto conto, fra l’altro, dell’analogo assetto.

Con nota del 02 agosto 2013 richiesi la disponibilità della Regione Marche all’acquisizione in riuso del sistema informativo.

Con nota del 09 agosto 2013 mi fu confermata tale disponibilità e sottoscrissi il relativo accordo, successivamente approvato dalla Giunta Regionale delle Marche.

Con nota Prot. 68870 del 13 dicembre 2013, informai l’Assessore pro tempore, che rispose con nota del 30 gennaio 2014,del fatto che l’implementazione e la personalizzazione del sistema sarebbero state affidate alla Società ETT.

L’affidamento ad ETT che ha dato adito a tante illazioni, anche in relazione ad un rapporto di collaborazione di breve durata e modico compenso, instaurato da mia figlia con altra società ed altra fonte di finanziamento, non è, come pure si è sostenuto, frutto di scelte di natura discrezionale.

Essa deriva, infatti, dal fatto che la suddetta società, che ha realizzato sistemi per il lavoro per altre 12 regioni, oltre che per lo stesso MLPS, avendo registrato, nel 2003, alla SIAE, i diritti connessi con la proprietà intellettuale, configura “il contraente unico” cui, in base all’Art. 57 lett. b) del D.lgs. 163/2006, può essere effettuato un affidamento diretto, peraltro, nei casi in esame, di basso valore economico.

Ed ecco spiegate le ragioni per le quali, così come avvenuto altrove, è stato necessario affidare ad ETT la personalizzazione dei sistemi, acquisiti con la modalità del riuso prevista e favorita da specifiche norme di legge nazionali.

Nessun fine recondito ha, dunque, ispirato la mia scelta, che è stata effettuata, come detto, nel pedissequo rispetto della norma richiamata e con modalità identiche a quelle delle altre Regioni e dello stesso MLPS, ivi compreso il prototipo del contratto di fornitura.

Con le medesime modalità sono stati effettuati gli altri affidamenti concernenti, precisamente, l’acquisizione in riuso dalla regione Campania, del sistema per la gestione delle comunicazioni obbligatorie e lo sviluppo del modulo per la presentazione, con la modalità “on line”, del modello di immediata disponibilità al lavoro. Specifico che in entrambi i casi fu necessario procedere con urgenza, in quanto, con riferimento al primo (sistema delle C.O.) il MLPS aveva comunicato che avrebbe i interrotto l’uso del dominio, temporaneamente messo a disposizione nel 2008 per la gestione delle comunicazioni obbligatorie e, pertanto, se la Regione non si fosse subito dotata di un proprio sistema, in Sicilia nessuno avrebbe più potuto comunicare le assunzioni, e con riferimento al secondo in quanto, erano sopravvenute le linee guida, adottate dalla conferenza Stato-Regioni, in materia di stato di disoccupazione, cui occorreva uniformarsi obbligatoriamente.

Come può dedursi, dalla copiosa documentazione che sottopongo alla vostra verifica ed a quella di qualunque altro organo dovesse richiederla, unitamente ad una relazione analitica ove sono evidenziate le motivazioni per le quali l’incarico di realizzare il sistema non poteva essere affidato a Sicilia e Servizi, non si è trattato di un unico progetto per il quale, con ben altri costi e ben altra tempistica, mediante gara pubblica, senza ricorrere al riuso, avrei potuto dotare gli uffici dei sistemi di cui necessitavano, ma di diverse, contingenti iniziative, determinate da specifiche esigenze, non prevedibili a priori perché determinate da sopravvenute necessità gestionali, tutte riferibili a diversi spazi temporali (2012-13-14).

Ritengo doveroso evidenziare, in aggiunta, che nel periodo 2012-2014, la Regione Siciliana ha conseguito un risparmio, rispetto al precedente affidamento a Sicilia e Servizi, pari ad € 1.800.000,00 e che il costo dei servizi forniti da ETT, come potete verificare è di gran lunga inferiore a quello sostenuto, per le stesse finalità, dalle altre regioni.

Non riesco a comprendere, pertanto, quali irregolarità siano ravvisabili nel mio operato, in relazione al quale nessuno di quelli che si sono concentrati su presunti miei interessi, ha ritenuto dover verificare cosa sarebbe accaduto se non avessi agito come, invece, ho fatto.

Ve lo dico oggi io: l’interruzione di un pubblico servizio!

Ricordo, in proposito, che i servizi erogati dai CPI configurano dei ”LEP” costituzionalmente garantiti e che, in assenza di un sistema informativo, si sarebbe paralizzata l’attività di tutti gli uffici.

Il clamore che ne è derivato, non può che avere, dunque che un solo obiettivo: denigrare, a qualunque costo, la mia professionalità e ledere la mia onorabilità e questo, se permettete, non posso consentirlo.

Ho sempre saputo che la P.A. non conferisce medaglie ma, devo confessarlo, non avrei mai immaginato di essere “sbattuta come il mostro in prima pagina” per avere agito nell’esclusivo interesse degli uffici da me diretti.

 

3) L’avvalimento di Italia Lavoro e l’affidamento ad ETT.

 

La scelta di avvalersi di Italia Lavoro, su cui ho già relazionato, si intreccia con quella di ETT e, pertanto, solo dopo aver chiarito, come ritengo di avere fatto, la questione degli affidamenti effettuati dal Dipartimento Lavoro possono comprendersi le ragioni dell’incarico di cui al contratto di fornitura stipulato in data 27 giugno c.a..

Nel corso di alcuni incontri, svoltisi fra febbraio e marzo dell’anno in corso, oltre a quanto ho già detto, era emerso che la Società, cui si sarebbero dovuti corrispondere, € 5.000.000,00 per le proprie attività, pur avendo proposto la modalità del click day per la selezione dei tirocini formativi, non disponeva, in realtà, di un sistema che, attraverso la rete dei CPI, avrebbe potuto garantire la riuscita dell’iniziativa.

La presenza agli incontri con Italia Lavoro, di ETT, fino a quel momento, non era legata alla anticipata previsione di un nuovo affidamento, in quanto richiesta solo per verificare se fosse stato necessario apportare modifiche, sul sistema in uso nei CPI, in relazione alla procedura di Italia Lavoro.

Desidero ricordare che, durante uno degli incontri, cui partecipò anche l’Assessore, dopo avere appreso, da Italia Lavoro, della mancanza di un sistema per la gestione della procedura che “dialogasse” con quello dei CPI, sulla cui banca dati dovevano, obbligatoriamente, confluire le informazioni, interruppi bruscamente la trattativa dichiarando, fra l’altro, letteralmente ed alla presenza di tutti i numerosi partecipanti, che l’importo che avremmo dovuto erogare, rispetto ai servizi che la Società intendeva rendere, sarebbe servito solo a retribuire gli operatori di Italia Lavoro per “ detergere il sudore dalla fronte dei dipendenti dei CPI onerati degli adempimenti”.

L’Assessore, successivamente, ebbe a lamentarsi della mia reazione e mi invitò a trovare soluzioni gestionali idonee ad attuare la procedura, anche al fine di evitare ulteriori ritardi rispetto alle date che la medesima aveva indicato in più occasioni pubbliche, comunicando l’imminente pubblicazione dell’avviso relativo ai tirocini formativi.

Durante l’incontro del 20 marzo, cui parteciparono il presidente di Italia Lavoro, il management romano e locale della società, l’Assessore pro tempore al Lavoro, il suo capo di gabinetto ed un consulente, nonché l’Assessore all’Istruzione e alla Formazione ed il suo staff, la sottoscritta ed il rappresentante di ETT convocato, ancora una volta, per gli aspetti inerenti il Sistema Informativo Lavoro dei CPI, si definirono alcune modalità attuative dell’avviso e si aprì un acceso dibattito sulla questione del sistema.

Ancora una volta a fronte dell’ennesima situazione di stallo, l’Assessore chiese a tutti di trovare una soluzione che consentisse la realizzazione dell’iniziativa.

In quella circostanza e non prima, alla presenza degli astanti, chiesi ad ETT se sussistesse o meno, la possibilità di agganciare al sistema informativo dei CPI, da essa gestito, la procedura voluta da Italia Lavoro, pur in assenza di idonei mezzi.

L’Assessore, che intravide l’ancora di salvezza della famosa credibilità condivise la proposta che, comunque, rappresentava l’unica via di uscita a fronte dell’ostinata volontà di mantenere ferma la procedura e di non rinviare la pubblicazione dell’avviso.

In data 7 maggio richiesi ad ETT di presentare un’offerta tecnico finanziaria, che pervenne in data 13 giugno, ed il 27 del medesimo mese stipulai il contratto di fornitura, ove risulta ben evidenziato che l’affidamento è avvenuto nell’ambito della implementazione del sistema informativo dei CPI su cui sarebbero confluite le informazioni e su cui, come chiarito, la società è l’unico operatore autorizzato ad apportare modifiche.

Vi prego, adesso, di fare una riflessione sulle scelte che, come tecnico, avrei potuto adottare in quel frangente:

 

a) Interrompere, come pure auspicavo senza farne mistero, la trattativa con Italia Lavoro;

 

b) Trovare una soluzione che si confacesse alle esigenze dell’organo politico;

 

Se avessi optato per la prima ipotesi, probabilmente oggi non sarei qui.

Optai, invece, per la seconda scelta, ed oggi sono qui a giustificare certi addebiti, contenuti nella lettera con cui l’Assessore, proclamandosi paladina di tutti i giovani che, in verità, sono stati sacrificati sull’altare della ignobile gara di velocità che aveva condiviso con Italia Lavoro e che non aveva voluto modificare per salvare la propria immagine, ha tentato di scaricare su di me, che ho agito nel suo interesse, la responsabilità della “vergognosa procedura del 05 agosto”.

Vi invito adesso ad un’altra riflessione.

Considerato che Sicilia e-Servizi non avrebbe potuto realizzare alcun intervento per risolvere la questione, sia perché non è stata ancora sottoscritta la convenzione, sia per i lunghi tempi necessari ad approntare un nuovo sistema di rete dei CPI, stante che su quello in riuso le modifiche devono essere realizzate da ETT per le ragioni già evidenziate, che per i costi di certo superiori, se non avessi trovato la soluzione di ETT, oggetto di tante critiche ed insinuazioni e su cui si è scatenata la fantasia dei miei detrattori, in che modo Italia Lavoro avrebbe potuto gestire il CLICK DAY?

E cosa ne sarebbe stato della” credibilità politica” cui l’Assessore tanto teneva avendo annunciato, “urbi et orbi” che entro la fine di maggio sarebbe stato pubblicato il fatidico avviso?

Io non so rispondere.

Ritengo, però, che, prima di lanciare strali, qualcuno, che forse ha immaginato che mi sarei fatta sacrificare senza difendermi, avrebbe dovuto valutare che la verità sui fatti accaduti, prima o poi, sarebbe emersa in tutta la sua crudezza.

Ritengo, pertanto, di avere agito correttamente adottando ogni provvedimento di mia competenza, nell’esclusivo interesse dell’Assessore.

Analizziamo adesso le possibili cause del flop del 5 agosto, che a mio giudizio, sono di lapalissiana evidenza:

A) Il click day è una modalità fallimentare su cui pende, oltretutto, giudizio di legittimità costituzionale;

 

B) Italia Lavoro non aveva i mezzi tecnici e le risorse umane per gestire la procedura;

 

C) Il sistema di ETT non ha retto, come forse sarebbe accaduto con qualunque altro sistema, di fronte all’enorme flusso di utenti che la modalità del click day ha concentrato in un brevissimo spazio temporale.

 

 

 

In merito mi pongo degli interrogativi:

 

 

 

1) Se il funzionigramma iniziale non fosse stato modificato e se i CPI avessero gestito la selezione con le consuete modalità, senza l’apporto ,rivelatosi inutile di Italia Lavoro, le conseguenze di cui stiamo discutendo si sarebbero verificate?

 

2) Per quale ragione ricorrere ad Italia Lavoro se presso i CPI prestano servizio circa 2000 dipendenti pubblici, già retribuiti anche per l’attività dei tirocini ,cui si aggiungeranno i numerosi operatori selezionati dal Ciapi?

 

3) A cosa serviva il corrispettivo di 5mln preventivato?

 

Le prime domande non hanno risposta, l’ultima si, la fornisce Italia Lavoro alle pagg. 23 e 24 del progetto esecutivo (all 15)

 

Ed allora se consideriamo che 517.928,84 euro erano destinati, in relazione alla linea dei tirocini formativi, al personale della società, ed euro 1.174.673,57 alle risorse esterne, euro 693.156,59 alle risorse interne, a valere della linea 7, ed euro 1.709.202,91 per le risorse esterne, dovendosi escludere che gli esterni assunti avrebbero goduto di una elevatissima retribuzione, viene spontaneo chiedersi: quante altre assunzioni avrebbe effettuato Italia Lavoro con euro 2.883.966,48?

 

A voi la risposta!

 

Per completezza vi informo di avere revocato in data 18 u.s. il provvedimento di approvazione del progetto esecutivo presentato da Italia Lavoro e di non avere adottato il relativo decreto di impegno di spesa poiché i miei uffici avevano richiesto, alla società, il dettaglio sui costi previsti ricevendo, in risposta, il piano già in atti nonché una piccata rimostranza, per il tramite degli uffici di Diretta Collaborazione dell’Assessore, sulla presunta superfluità della richiesta.

 

Desidero sintetizzare, adesso, la cronologia dei provvedimenti per rendere maggiormente chiara la sequenza degli avvenimenti:

 

1) In data 20 marzo 2014 si è svolta la riunione con Italia Lavoro durante la quale è stato richiesto ad ETT di verificare la possibilità di avvalersi del sistema informativo dei CPI;

 

2) In data 22 aprile Italia Lavoro ha redatto il progetto esecutivo per la realizzazione delle priorità 2.A e 7 (2 milioni + 3 milioni);

 

3) In data 07 maggio 2014 è stato richiesto ad ETT di presentare una proposta tecnico-finanziaria;

 

4) In data 13 giugno è pervenuta l’offerta di ETT (€ 200.000,00);

 

5) In data 18 giugno è stato adottato il DDG 2954 con cui è stato approvato il progetto esecutivo precisandosi, non essendo ancora stato sottoscritto il contratto con ETT, in via cautelativa, che la società avrebbe dovuto mettere a disposizione la piattaforma informatica necessaria;

 

6) In data 27 giugno è stato stipulato il contratto con ETT per la fornitura di un modulo complementare al sistema informativo degli Uffici del Lavoro;

 

7) In data 27 giugno 2014 è stato pubblicato il bando di Italia Lavoro originariamente previsto per la fine di maggio;

 

8) In data 14 luglio si è svolta la prima selezione;

 

9) In data 5 agosto la seconda selezione;

 

10) In pari data è stata inoltrata richiesta di chiarimenti ad ETT sui disservizi verificatisi;

 

11) In data 8 agosto è stata inoltrata ad Italia Lavoro formale contestazione per l’insuccesso del click day e per la mancanza di sistema idoneo;

 

12) In pari data è stata inoltrata al MLPS la contestazione inviata ad Italia Lavoro ed una relazione sull’accaduto;

 

13) In data 18 agosto è stato revocato il DDG 2954 ed invitata Italia Lavoro a ritirare il bando;

 

14) In pari data è stato risolto anticipatamente il contratto con ETT;

 

15) In data 18 agosto è stato pubblicato il nuovo avviso di selezione;

 

I provvedimenti di impegno di spesa non sono mai stati adottati, nel caso di Italia Lavoro perché non era pervenuto il dettaglio dei costi espressamente richiesto con nota del 24 luglio e perché vigeva, fino al 6 agosto, data in cui la Giunta ha approvato il nuovo, il precedente funzionigramma adottato nel maggio 2013 e, per quanto riguarda ETT, perché il contratto non era stato ancora registrato dall’Agenzia delle Entrate.

4) Il nuovo avviso.

 

In data 18 agosto ho pubblicato, senza ulteriori indugi ed al solo scopo di salvaguardare i 178 milioni di Euro assegnati alla Sicilia per l’attuazione del Piano Garanzia Giovani, il nuovo avviso di selezione, indicando le relative modalità di attuazione poste in capo ai CPI, senza alcun onere finanziario.

Tali modalità sono esattamente quelle cui si sarebbe fatto ricorso con l’originario funzionigramma modificato, dalla Giunta, con deliberazione del 6 agosto c.a.

Per non ledere i diritti e/o interessi di quanti hanno partecipato alle due selezioni di Italia Lavoro, considerato che il modulo di ETT è, come ho detto, una estensione del sistema informativo dei CPI, i dati inseriti nel portale sono stati interamente traslati e quindi recuperati.

Le modalità attuative previste sono, inoltre, pedissequamente, conformi alle regole dell’Istituto ossia alle norme di legge comunitarie, nazionali, regionali, alle linee guide adottate in conferenza Stato-Regioni, recepite dalla Giunta Regionale nel luglio 2013, nonché alle relative disposizioni attuative.

Nulla di più, nulla di meno.

Devo, tuttavia, precisare che l’avviso del 18 agosto è stato adottato nell’ambito di attuazione del Piano Regionale Garanzia Giovani, con 10 gg di ritardo rispetto alla data comunicata al MLPS in vista dell’incontro con il Ministro Poletti, su cui devo fornirvi alcuni chiarimenti:

a) Il Piano di attuazione Regionale è stato approvato dalla Giunta con deliberazione n. 106 del 13 maggio 2014 che espressamente prevede: “di demandare al Dipartimento Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale l’adozione dei provvedimenti di competenza per l’attuazione degli interventi di cui ai punti 2, 4 e 7 del Piano e di demandare al Dipartimento Regionale del Lavoro l’adozione dei provvedimenti di competenza per l’attuazione degli interventi di cui ai punti 1, 3, 5, 8 e 9 del Piano”;

b) In data 25 luglio (All.16) è stato comunicato al Ministro del Lavoro che gli avvisi relativi ai vari interventi del Piano Regionale sarebbero stati pubblicati in data 08 agosto;

c) Entrambi gli Assessori erano informati della data prevista per avere, quello al Lavoro, personalmente partecipato all’incontro con il Ministro Poletti (vedi, peraltro, intervista dallo stesso rilasciata a “Ditelo a RGS”), la seconda per avere personalmente partecipato alle riunioni in cui si discusse dell’avviso dell’apprendistato e dei corsi specialistici;

d) Entrambi erano a conoscenza della nota inviata al MLPS in data 25 luglio 2014, con cui era stato manifestato l’intendimento della Regione di procedere, stante la complementarietà del Piano Giovani e del Piano Garanzia Giovani, con un’unica procedura di selezione che sarebbe stata finanziata, oltre che con le risorse dei due piani, anche con quelle aggiuntive assegnate alla Regione ai sensi dell’Art. 3 comma 1 lett. c) del D.L. 76/2013 convertito in legge 99/2013;

e) Entrambi avevano ricevuto per e-mail la bozza dell’avviso, inizialmente previsto per Garanzia Giovani e da me illustrato, più volte, all’Assessore al Lavoro;

f) In data 11 agosto, l’impianto dell’avviso è stato illustrato all’Assessore alla Istruzione ed al Presidente della Regione cui, con e-mail trasmessa alle ore 18:58 del 14 agosto, è stata trasmessa la bozza finale;

g) Entrambi gli Assessori sapevano che l’avviso sui tirocini formativi era in fase di stesura da oltre un mese.

Per quanto ho lungamente rappresentato e che, se necessario, può essere, ulteriormente approfondito con i dirigenti presenti, rimetto alla Vostra autorevole valutazione il mio operato che reputo legittimo, sotto ogni profilo.

Desidero essere giudicata per ciò che ho fatto e non per quello che qualcuno ha tentato di addebitarmi per gettare discredito sulla mia onorabilità, moralità e professionalità arrivando al punto da coinvolgere anche la mia famiglia del tutto estranea alla vicenda.

Con l’amarezza di chi, con indiscusso impegno e dedizione ha sempre svolto il proprio dovere nell’interesse esclusivo dell’Amministrazione, concludo con una riflessione:

In questa terra, ove, chi ha operato nell’interesse dell’Amministrazione, nell’ambito delle proprie prerogative amministrative, per dare esecuzione a precisi indirizzi politici, è ritenuto responsabile dei fatti di recente accaduti in merito alla triste vicenda dei tirocini formativi, è stata scritta una indelebile pagina di storia di RARO SQUALLORE!!!

 

Palermo 26 agosto 2014

Giuseppe Messina

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