Anello, scatta la chiusura di piazza Castelnuovo «Rimossi gradualmente i cantieri da via Amari»

Scatta dal nove febbraio prossimo la chiusura di piazza Castelnuovo per consentire alla Tecnis di avviare i lavori dell’anello ferroviario e in particolare la realizzazione del tratto terminale della galleria sotterranea e della fermata Politeama. La cantierizzazione sarà graduale e avverrà in tre fasi. Infatti l’azienda ha assicurato al Comune la restituzione di determinate aree già occupate e in particolare quella di via Emerico Amari, invasa dai cantieri dai primi mesi del 2016. Un primo tratto verrà reso fruibile, secondo l’ordinanza, proprio entro dieci giorni, il secondo entro il 23 febbraio e il terzo entro il 29 marzo. Tra le altre cose a peggiorare ulteriormente il traffico nella zona per ora ci pensano anche i cantieri della fibra Open Fiber lungo via Libertà, nel tratto Notarbartolo-piazza Croci.

Quella del Comune è un’ordinanza di mediazione, da un lato l’azienda deve poter completare i lavori e quindi necessita della disponibilità delle aree per realizzare i cantieri, dall’altra parte invece c’è l’esigenza da parte del Comune di recuperare zone della città occupate da tempo che causano anche non pochi disagi ai cittadini e in particolare ai commercianti. «Faremo in modo di concedere le aree man mano che vengono rilasciate da Tecnis parti di via Amari – afferma l’assessore alle Rigenerazione urbanistica Emilio Arcuri -.  È chiaro che non si possono mettere a disposizione nuove zone della città se non c’è contestualmente il ripristino di ciò che era stato già occupato. Dall’azienda sono arrivate delle rassicurazioni in questo senso, vediamo come procede. Su via Emerico Amari i ritmi vanno in questa direzione. Un’ordinanza si può sempre revocare, ma non è questo il caso».  

La rimozione dei cantieri in piazza Castelnuovo, dopo quasi un anno, era avvenuta a marzo del 2017. I commercianti allora tirarono un sospiro di sollievo dopo diverse proteste portate avanti contro i disagi alla vivibilità del cuore pulsante di Palermo, tra le lamentele dovute al calo del fatturato per la sostanziale riduzione della presenza di cittadini nella zona ormai inghiottita dalle transenne. All’epoca però c’era anche chi era amareggiato dallo sgombero del cantiere, perché significava un prolungarsi dell’attesa per il completamento dell’anello ferroviario e quindi il venir meno dei vantaggi che avrebbe portato la realizzazione della fermata. Ora la zona sarà off limits, riporta l’ordinanza, fino al 31 gennaio del 2019 o «fino all’ultimazione dei lavori se precedente a questa data». 

Stefania Brusca

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