L’istituto comprensivo Andrea Doria rimarrà nei locali di via Cordai, nel quartiere di San Cristoforo, per altri due anni. È quanto stato stabilito dall’accordo tra il Comune e le suore Orsoline affittuarie dei locali. Dopo mesi di lotte, sembra proprio che le mamme del quartiere siano riuscite nel loro intento. La scuola non verrà smembrata e rimarrà negli stessi locali che la ospitano da più di 30 anni. «Siamo abbastanza soddisfatte, ma ormai non ci fidiamo più, quindi continueremo a vigilare», afferma la signora Di Fazio, portavoce del comitato delle mamme.
«Da un certo punto di vista siamo contenti dice il preside Giuseppe Santonocito perché possiamo lavorare con una maggiore tranquillità, ma in realtà il problema è solo rinviato e non sappiamo cosa accadrà dopo». In effetti la copertura finanziaria è stata assicurata per altri due anni, e il futuro resta molto incerto. Le suore non sembrano intenzionate a vendere.
L’assessore alla Pubblica istruzione Giuseppe Maimone assicura che tutto è stato sistemato e che la messa in sicurezza dei locali sarà effettuata entro l’inizio dell’anno scolastico: «Ormai è stato fatto tutto ciò che doveva essere fatto e il Comune non può più tornare indietro. Sono anche già stati stanziati i soldi, circa 90 mila euro».
Lo sfratto fissato per il 12 luglio scorso, dunque, non è stato eseguito, anche se insegnanti e mamme si sono fatti trovare davanti alla scuola per far vedere che loro sono sempre presenti. L’ufficiale giudiziario, in una riunione tenutasi la stessa mattina nei locali delle Orsoline con le suore, il preside Santonocito e l’assessore Maimone, si è limitato a redigere un verbale in cui constatava lo stato dei fatti e soprattutto prendeva atto che le parti stavano collaborando per un accordo.
In questo documento, però, c’è anche un’altra notizia: lo sfratto non è stato ufficialmente annullato, ma solo rinviato al 25 agosto. Si tratta di una procedura cautelativa adottata dalle suore qualora il Comune non dovesse mantenere gli impegni presi, come ha già fatto in passato.
Dunque una storia che prima sembrava infinita e adesso sembra risolversi; e una soluzione che, però, non è ancora definitiva. Gli accordi, in effetti, rinviano soltanto il problema di due anni (nell’ipotesi migliore) o solo di un mese (nella peggiore, che però appare improbabile). Le mamme, comunque, continueranno a vigilare.
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