Il suo nome deriva dal latino e vuol dire “io cerco”, non ha ancora un nome di dominio e dovrebbe partire entro la fine del mese di gennaio. Questo è il nuovo motore di ricerca “Quaero” nato dalla collaborazione franco-tedesca di diverse imprese industriali europee come France Télécom, Deutsche Telekom e Thomson, aziende tecnologiche quali Exalead, Bertin Technologies, Vecsys, Jouve e LTU e, infine, istituti di ricerca tra cui l’INRA, Inria, il CNRS, graffe/Mag, Università di Kalrsruhe e Rwth-AAchen.
Il Presidente della Repubblica francese Jacques Chirac che lo ha soprannominato “l’Airbus del digitale” è tra i primi promotori dell’iniziativa in contrasto all’egemonia della ricerca sul web dettata da Google. Insieme all’AII (Agenzia dellInnovazione Industriale), il presidente d’oltralpe lo ha annunciato al Consiglio dei ministri franco-tedesco riunitosi nello scorso aprile a Reims.
Questo segnale manifesta la volontà europea di ripartire in campo tecnologico dopo più di 15 anni di silenzio forzato nel settore informatico e per contrastare la migrazione di conoscenza che si è avuta dall’Europa verso gli Stati Uniti d’America.
Le caratteristiche tecnologiche di Quaero permetteranno di utilizzare anche propri metodi di indicizzazione e traduzione automatica dei dati audio-video multilingue e di riconoscimento (e indicizzazione) delle immagini.
Tutto ciò grazie alla Thomson, uno dei principali proprietari di licenze tecnologiche che facilitano la compressione digitale di immagini. In particolare Mpeg2 e Mpeg4 permettono di memorizzare in poco spazio contenuti audiovisivi.
E’ in fase di creazione anche una biblioteca di libri digitali in risposta a “Google print” grazie all’apporto delle suddette aziende e di alcuni istituti di ricerca.
I problemi però non mancano. Infatti, effettuando una ricerca sul database dei domini Internet, il dominio quaero.com è attualmente assegnato alla Quaero Corporation di Charlotte negli Stati Uniti, mentre lo stesso database indica come libero e prenotabile il dominio quaero.eu. In Italia Quaero.it è intestato alla Quaero psicologi e associati, mentre in Francia quaero.fr, in costruzione, risulta di proprietà della Indomco Internet domain company.
A questo si aggiunge la concorrenza. Dall’Oriente, e più precisamente dal Giappone, un gruppo aziende tecnologiche come Nec, Fujitsu Matsushita e Hitachi, con il sostegno del canale televisivo pubblico NHK, nel mese di dicembre hanno discusso con alcuni organi universitari del progetto di sviluppo di un motore di ricerca entro il 2007.
Sul piano pratico Google ha davvero poco da temere dal progetto franco-tedesco. Un vero pericolo potrebbe arrivare da una proposta alternativa sostenuta da finanziamenti per una massiccia campagna pubblicitaria e da radicali innovazioni in campo tecnologico.
Inoltre, la nascita di ostacoli reali potrebbe sorgere nel caso in cui qualche governo dovesse decidere di introdurre forme di regolamentazione della ricerca sul web.
Si può essere solo contenti di questa larga scelta dei motori di ricerca e che tutto ciò possa auspicare in uno stimolo ad avere anche dei veri motori di ricerca “Made in Italy” dato che il nostro Belpaese detiene buona parte del patrimonio storico, artistico e culturale dellumanità.
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