In attesa che lo spoglio delle urne consegni i dati definitivi sulle preferenze espresse a ciascun singolo candidato sindaco, consigliere comunale e di circoscrizione, si può già decretare il vero vincitore delle comunali 2017 a Palermo: si tratta dell’astensionismo. Alla chiusura dei seggi in città ha votato il 52,57 per cento degli aventi diritto: vuol dire che 264.525 cittadini hanno scelto di non esercitare il proprio diritto/dovere civico. La partecipazione al voto del capoluogo siciliano è più bassa della media nazionale, che si è attestata al 60,1 per cento, e in generale tra i più bassi dei 1.004 Comuni italiani chiamati a rinnovare le amministrazioni.
Il sindaco uscente Leoluca Orlando, che secondo lo spoglio delle prime schede risulta vincitore al primo turno avendo superato il 40 per cento, non ha commentato l’alto tasso di astensionismo. Anche perché si può desumere che le sette liste a sostegno del professore abbiano raggiunto la massima mobilitazione possibile. In ogni caso, se le percentuali di sostegno venissero confermate, significa che a esprimere la preferenza su Orlando sindaco è stato poco meno di un palermitano su quattro: non proprio un dato col quale esultare.
La percezione è che comunque siano gli altri candidati a non essere riusciti a risultare convincenti. Non a caso sono proprio gli sconfitti a concentrarsi su questo aspetto. «Il dato certo è quello dell’astensionismo – commenta Ugo Forello, candidato sindaco col M5s che registra un risultato, per sua stessa ammissione, al di sotto delle aspettative – Un dato preoccupante e triste, un assoluto sintomo di crisi democratica. Un senso di disaffezione e disillusione che avevamo già denunciato. Su questo dato dobbiamo lavorare e da questo ripartiremo quando saremo all’interno del consiglio comunale».
Sensazioni confermate da Ismaele La Vardera, il giovane candidato del centrodestra tra i più delusi dal responso delle urne: «Il chiaro vincitore è l’astensionismo. Questo perché ci si dice che non è utile votare, perché non c’è bisogno». Gli fa eco Nadia Spallitta, candidata con la lista de I Verdi, che se la prende con l’attuale giunta: «La circostanza che la metà dei palermitani non sia andata a votare dimostrando disaffezione e sfiducia nei confronti della politica è per me la più evidente dimostrazione che l’amministrazione non abbia governato bene questa città e sia stata lontana dalla gente, dai suoi problemi e dalle sue esigenze reali».
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