«Un risultato quasi epocale a cui finalmente si è arrivati grazie alle battaglie che, con passione, abbiamo portato avanti per molti anni». Verrà inaugurato venerdì il centro di riferimento regionale per la cura e la diagnosi anche precoce delle patologie derivanti dall’amianto dell’ospedale Muscatello di Augusta. Nelle parole di Calogero Vicario, coordinatore regionale dell’Osservatorio nazionale amianto (Ona) ed ex saldatore del polo petrolchimico di Priolo Gargallo affetto da una malattia asbesto correlata, c’è «la soddisfazione per quanto ottenuto finora, la promessa di vigilare e la speranza di fare sempre meglio».
Tutto nasce dalla rivoluzionaria legge per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto, che porta la firma dell’ex deputato Pippo Gianni, pubblicata nel 2014. A lungo rimasta solo sulla carta, ancora oggi è lontana dalla sua piena applicazione. Aperta da oltre un anno, la struttura è diventata operativa alla fine del 2018 e sono oltre 1200 le visite già effettuate. Adesso, dalla vecchia ala si passa a quella nuova e venerdì, in occasione del taglio del nastro saranno presenti il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, l’assessore alla Salute Ruggero Razza, la presidente della commissione Ambiente all’Ars Giusi Savarino e il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra.
«La struttura è oggi dotata di nuovi e adeguati locali, di apparecchiature di alto rilievo tecnologico in campo sanitario – si legge in un comunicato dell’azienda sanitaria provinciale aretusea – Tra questi, importanti strumenti diagnostici di nuova istituzione quali broncoscopi dotati di una sofisticata tecnologia Ebus e strumentazione per effettuare il test da sforzo cardiopolmonare donati dal Fondo sociale ex eternit (per un valore di oltre 400mila euro), una nuova risonanza magnetica, e una nuova tac multislice acquisiti con fondi dell’assessorato regionale alla Salute e strumentazione per il dosaggio della mesotelina sierica unico in tutta la regione».
Negli anni, il killer silenzioso ha fatto pagare alla Sicilia un tributo molto alto in termini di vite umane. «Sono situazioni che abbiamo vissuto in prima persona e che hanno coinvolto colleghi e cittadini – ricostruisce Vicario – Sono molte le persone che non si sono mai controllate, pur essendo state per anni a contatto diretto con l’amianto, per la mancanza di una cultura della prevenzione delle malattie correlate. Adesso continueremo a batterci per fare in modo che non resti una struttura per pochi intimi e in questo senso il primo passo – conclude – sarebbe l’azzeramento del pagamento del ticket».
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