Ambulatorio popolare, appello per ecografo multifunzione «Necessario per continuare a prenderci cura della città»

Una realtà ormai viva e concreta nel quartiere di Borgo Vecchio, l’Ambulatorio popolare di quartiere, sorto all’interno del centro sociale Anomalia, si rivolge ad attori pubblici e privati in ambito sanitario per continuare a prendersi cura «della nostra città, del nostro quartiere». La casa della salute nata nell’ottobre del 2016 ha bisogno di un ecografo multifunzione. Uno dei due strumenti in dotazione, frutto di due donazioni distinte, dalla Onlus Livia Morello e da un ginecologo, si è rotto. 

«In realtà ne avevamo due con funzionalità diverse – spiega Giorgio Martinico di Anomalia –  quello principale, dotato del maggior numero di sonde, ha smesso di funzionare. Abbiamo quindi lanciato un appello via Facebook, scritto insieme ai medici volontari di Ambulatorio Popolare».

Il primo dei due era quello che veniva utilizzato di più. «Richieste per ecografie ne abbiamo sempre avute tante – spiega Martinico –  perché è un primo screening utile all’identificazione dei corretti percorsi di cura. Siamo anche bloccati per quanto riguarda le visite ginecologiche: l’ecografo con la sonda vaginale, che non funziona più, era quello che permetteva ai medici di effettuare degli esami completi, pap test. Senza questo strumento diventa tutto più complesso». 

Obiettivo dell’ambulatorio è quello di facilitare l’accesso ai percorsi di cura per gli abitanti dello storico quartiere popolare e della città. Sono state centinaia le visite mediche specialistiche completamente gratuite che sono state effettuate, oltre che una serie di iniziative socio-sanitarie rivolte ad adulti e non per informare e coinvolgere le famiglie palermitane. Gli abitanti del Borgo Vecchio, dicono dall’ambulatorio, sono stati partecipi attivi di questo progetto e non dei meri attori passivi di prescrizioni, farmaci e ricette. 

«Chiediamo, pertanto, alla nostra amata città, Palermo – si legge nel post su Facebook – e a tutta la comunità medica di aiutarci a diffondere il seguente appello. Le donazioni, in questi due anni di attività, sono state molteplici e di grande valore per lo svolgimento delle attività preposte. E, ancora una volta, l’Ambulatorio chiede una mano, rivolgendosi tanto ad attori pubblici quanto privati».

I volontari si sentono abbastanza ottimisti. «All’epoca dell’inaugurazione gli strumenti li abbiamo reperiti nell’arco di un mese. Auspichiamo che sia così anche questa volta. Ci serve per continuare ad alimentare una speranza: che nelle difficoltà ci si riesca ad organizzare per migliorare le vite di tanti. Ci serve perché Palermo è solidale».

Stefania Brusca

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