Almiron rescinde il contratto col Catania Prolungamento flop: 19 gare in due stagioni

Il Catania ha risolto il contratto (in scadenza giugno 2015) che lo legava al centrocampista argentino Sergio Bernardo Almiron. La voce della possibile risoluzione anticipata aveva preso a circolare con insistenza dal termine del calciomercato di gennaio. La serie B impone ai club di potere impiegare solo diciotto giocatori al di sopra dei 21 anni con l’eccezione di due bandiera (giocatori con almeno quattro anni consecutivi di militanza nel club). Il Catania, tra arrivi e cessioni, si era ritrovato con 19 over 21 e, già dall’estate, senza nessun potenziale bandiera (sarebbe bastato tenerne un altro in organico) che prendendo il posto del ceduto Spolli ne avrebbe potuto liberare uno nella lista degli over. Secondo le regole, ha quindi dovuto mettere fuori lista un over, che significa allenarlo e pagarlo senza però poterlo mai schierare in campo. L’ipotesi sul nominativo scelto, mai ufficializzato, è parsa sin dapprincipio ricadere su Almiron.

Il centrocampista argentino, classe 1980, da sempre molto stimato dal presidente Antonino Pulvirenti, era stato portato al Catania da Pietro Lo Monaco. Operazione condotta nell’estate del 2011 valsa pochi spiccioli alla Juventus (proprietaria del cartellino) ma un ben più sostanzioso contratto biennale al calciatore. Almiron fu protagonista assoluto di quelle due stagioni di serie A, giocate sotto la guida di Montella e poi Maran: 32 presenze nella prima, 30 nella seconda. Segnò quattro reti in ognuna: la prima contro l’Inter e, tra le altre, ben tre contro il Chievo Verona, sua vittima preferita. Tuttavia, già nel corso della seconda stagione, che portò allo storico ottavo posto in classifica, il record di diciotto sostituzioni avute in corso di partita tradivano, a 33 anni compiuti, le ormai non più perfette condizioni fisiche che, come appreso in seguito, gli impedivano spesso di allenarsi con continuità nel corso della settimana.

In ragione di ciò, per volontà dell’allora amministratore delegato Sergio Gasparin, il contratto in scadenza giugno 2013 era destinato ad estinguersi senza possibilità alcuna di prolungamento. L’ingresso in società di Pablo Cosentino cambiò, a sorpresa, le carte in tavola. L’allora vice-presidente, subentrato a Gasparin, si accordò con Almiron per il prolungamento biennale del contratto. Il giocatore, prima destinato all’addio, ritornò al centro del progetto tecnico. Purtroppo per il Catania, da allora in avanti, Almiron entrò in campo appena tredici volte nel campionato che portò alla retrocessione in B e sei in quello in corso, per lui conclusosi al penultimo posto in classifica dopo il 3-0 subito a Lanciano (sua ultima presenza). A pesare sul suo utilizzo, una serie senza fine di infortuni muscolari acciacchi, tali e tanti da portare all’esasperazione Giuseppe Sannino che, da allenatore dei rossazzurri, sbottò affrontando il tema in conferenza stampa: «Basta parlare di Almiron! Rischiamo di illuderlo, ha invece bisogno di tempo per recuperare».

La risoluzione del contratto di Almiron segna un passo indietro della società sulle valutazioni d’inizio stagione. Al momento di scegliere la composizione dei 18 over 21 in lista, l’adesso amministratore delegato Pablo Cosentino non ebbe dubbi: «Puntiamo su Almiron, è un giocatore che può darci ancora molto. Sciacca e Moretti invece non fanno parte del nostro progetto e non ne farebbero parte neanche se il Catania avesse i posti liberi per inserirli in lista». Il primo dei due fu subito ceduto al Vicenza, il secondo, messo fuori lista con l’inizio del campionato, l’avrebbe seguito in biancorosso dopo qualche settimana.

Adesso c’è attesa per la comunicazione del club che ufficializzi la risoluzione ed i termini sulla base di cui è avvenuta. Il Catania, per sgravarsi dall’obbligo di allenare e tenere in gruppo il calciatore, potrebbe avergli corrisposto anticipatamente parte oppure l’intero ammontare dell’ingaggio spettante fino a giugno.

Marco Di Mauro

Recent Posts

Strage sul lavoro a Casteldaccia, parla operaio sopravvissuto: «Sentito i colleghi gridare»

«All'improvviso ho sentito i miei colleghi che gridavano, e ho dato subito l'allarme. Mi sento…

7 ore ago

Strage Casteldaccia, il comandante dei vigili del fuoco: «Con le precauzioni, non avremmo cinque morti»

«Se fossero state prese tutte le precauzioni non avremmo avuto cinque morti». Risponde solo la…

8 ore ago

Strage Casteldaccia, i cinque operai morti uno dietro l’altro calandosi nel tombino

Sarebbero morti uno dietro l'altro i cinque operai, calandosi in un tombino dell'impianto fognario. È…

9 ore ago

Strage sul lavoro a Casteldaccia, i cinque operai morti soffocati per intossicazione. A dare l’allarme un sopravvissuto

Sarebbero morti per intossicazione da idrogeno solforato che provoca irritazioni alle vie respiratorie e soffocamento…

10 ore ago

Cinque operai morti e un ferito grave nel Palermitano: stavano facendo lavori fognari

Il bilancio è di cinque operai morti e un ferito grave. Secondo una prima ricostruzione,…

11 ore ago

La mamma di Denise Pipitone ha trovato cimici funzionanti in casa: «Sono dello Stato o di privati?»

«Sapete cosa sono? Scrivetelo nei commenti, vediamo chi indovina». È con una sorta di indovinello…

11 ore ago