Dopo la presidente della Camera Boldrini, e il sottosegretario Graziano Delrio, i lavoratori del call center Almaviva ricevono anche il sostegno del deputato nazionale Erasmo Palazzotto (Sel) che proprio ieri ha presentato un’interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. Così continua il calvario per i dipendenti palermitani del call center, che nel giro di qualche settimana potrebbero perdere il lavoro se il colosso delle telecomunicazioni Wind dovesse decidere di delocalizzare completamente il suo servizio clienti e le altre attività affidate all’azienda. «Questi lavoratori hanno già subito numerose umiliazioni tra cui una cospicua riduzione dello stipendio per tamponare la situazione, cosa ancora dovranno sopportare? – attacca Erasmo Palazzotto – Non si può svalutare oltre il loro lavoro». Sono più di 1700 i lavoratori che questo mese potrebbero perdere il lavoro in una regione che già vanta un primato in termini di tasso di disoccupazione, che in base agli ultimi studi sfiora il 35 per cento.
Erasmo Palazzotto ha offerto il suo sostegno chiedendo ufficialmente al ministro quali iniziative si potrebbero intraprendere per non aggravare quella che lui definisce «un’emergenza sociale»: «Non possiamo assolutamente permetterci di fare concorrenza ai paesi dell’Est – sottolinea il deputato nazionale -, sarebbe una concorrenza al ribasso che si giocherebbe sulla pelle di lavoratori. È quindi la Sicilia quella che si deve adeguare all’Albania? La cosa più grave – conclude – è che a prescindere dall’esito della gara d’appalto, saranno i dipendenti a pagare le conseguenze del gioco al massacro per garantire e mantenere i profitti sia della Wind che di Almaviva».
«Tutto il sostegno che riceviamo a livello politico è un segnale ancora debole, ma sicuramente positivo – afferma Massimiliano Fiduccia, rsu Cgil – Siamo però stanchi delle pacche sulle spalle, abbiamo bisogno di risposte concrete». Rosalba Vella, Cgil, va all’affondo: «Basta tweet e hashtag, noi abbiamo bisogno di azioni concrete. Abbiamo bisogno che le istituzioni facciano rispettare le regole e facciano pagare le sanzioni a chi fa concorrenza sleale all’Italia». I sindacalisti, insieme ai colleghi e ai dipendenti, sono in contatto con tutte le forze politiche, da destra a sinistra, e hanno persino incassato il sostegno di papa Francesco.
Ma la partita si gioca su un filo sottile: «Il sottosegretario Graziano Delrio ci ha promesso che verranno riaperti tavoli di discussione al MiSe, visto che il nostro settore ancora non ha una rigida regolamentazione – continua Fiduccia – a un certo punto avevamo dalla nostra il garante della privacy che avrebbe dovuto far rispettare le regole sulla gestione dei dati sensibili, che per esempio nell’est Europa sconoscono, ma non sussistono delle sanzioni concrete e per di più lo stesso garante va a discutere con l’Albania per contrattare con loro. Noi non molliamo – conclude il sindacalista – abbiamo fatto e faremo di tutto per non perdere il nostro posto di lavoro. Oggi incontreremo l’assessore al Lavoro Giovanna Marano, e il sindaco Leoluca Orlando ci ha mandato una lettera di sostegno. Li ringraziamo perché hanno avuto un ruolo attivo. A giorni aspettiamo conferma per incontrare anche il presidente della Regione Rosario Crocetta».
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