Si apre uno spiraglio per i lavoratori Almaviva che da metà dicembre attendono il pagamento del Fis, il Fondo di integrazione salariale. L’Inps, infatti, ha finalmente approvato la pratica che li riguarda e, in assenza di ulteriori intoppi, da aprile potrebbero arrivare i pagamenti della parte relativa alle giornate sotto ammortizzatore sociale per le prime 13 settimane (dicembre 2016 – marzo 2017). Ad annunciarlo i sindacati che stamane – una delegazione composta da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl – hanno incontrato un funzionario dell’Istituto nazionale di previdenza sociale del capoluogo siciliano.
«Il funzionario – racconta Rosalba Vella della Slc Cgil – ci ha comunicato che è stata finalmente autorizzata la prima pratica del Fis. Viste le pressioni esercitate nei confronti del Prefetto, della direzione regionale Inps già dallo scorso dicembre, nonché della nostra segreteria nazionale confederale, e visto il numero degli occupati nella sede palermitana che da mesi non ricevono alcuna anticipazione economica da parte dell’azienda, l’Inps si è detta disponibile a risolvere in via prioritaria le questioni dell’autorizzazione e del pagamento, in modo da accelerare il pagamento diretto ai lavoratori».
Secondo le organizzazioni dei lavoratori, nei prossimi giorni il sistema dell’Istituto di previdenza rilascerà la procedura e l’azienda presenterà i modelli precompilati, che andranno controfirmati successivamente anche dai lavoratori. «In questa fase non è necessario che i lavoratori firmino qualcosa – prosegue -, sarà Almaviva che girerà all’Inps il riepilogo delle giornate in Fis calcolate in busta paga e basterà questo per far proseguire la procedura. In seguito sarà la stessa azienda che farà controfirmare ai lavoratori i moduli riepilogativi». Se non ci saranno altri intoppi tecnici e burocratici – visto che anche per l’Inps questo è uno strumento nuovo – i pagamenti diretti potranno avvenire entro un mese circa a mezzo bonifico. Una buona notizia per i lavoratori che in alcuni casi attendono un mese e mezzo di stipendio, anche se il pericolo di ulteriori ritardi non è ancora scongiurato.
«Avere oggi un orizzonte di almeno un mese per il pagamento non ci rende felici perché avremmo voluto, come chiesto a dicembre, che i tempi fossero più stretti – prosegue la sindacalista -. Apprezziamo il lavoro svolto dall’Inps nel comprendere il dramma che stanno vivendo i lavoratori e la solerzia che hanno dimostrato nel cercare di risolvere il problema. Ad aprile riceveremo la prima quota: ci auguriamo che venga pagata in un’unica soluzione il periodo di ammortizzatore sociale da dicembre a marzo. E anche che la seconda fase sia più celere rispetto alla prima, senza ulteriori battute d’arresto – conclude – perché questo comporterebbe un ulteriore ritardo non più sopportabile».
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