«Almaviva perde a Palermo 800mila euro all’anno, ma c’è la volontà dell’azienda di rilanciare il sito. Per farlo occorrerà mettere in atto pratiche di ‘efficientamento’, che comportino aumento di produttività e qualità dei servizi offerti». Il presidente della società Andrea Antonelli ha descritto così la situazione aziendale nel capoluogo siciliano durante l’incontro con le sigle sindacali.
Sempre nella giornata di oggi, al Ministero dello Sviluppo economico, si è svolta la riunione tra Almaviva ed Exprivia per discutere dei 60 dipendenti che non sono rientrati tra quelli acquisiti nel passaggio della commessa Enel dalla prima alla seconda azienda e che rischiano di essere trasferiti alla sede di Almaviva a Rende. Da parte di Almaviva ci sarebbe la disponibilità a rivedere le cifre di lavoratori da mantenere a Palemro, ma non si tratterebbe in ogni caso di tutti i 60 in questione. In serata, anche da Exprivia sarebbero arrivati segnali di apertura in tal senso. «Le aziende, in particolare Exprivia, devono mantenere i patti – dice Roy Contorno della Uilcom – Era da venti giorni che non si incontravano. Oggi si è verificato un fatto positivo, adesso aspettiamo notizie di quanto concordato tra loro. Se c’è la necessità di rivedere la ripartizione dei numeri ben venga, l’importante è che a rimetterci non siano i lavoratori. Siamo in sciopero ormai da 26 giorni, i colleghi vivono condizioni inaccettabili. sembra che si sia un accanimento nei loro confronti». I sindacati si aspettano una convocazione da parte di Antonelli entro due settimane.
Intanto nella sede isolana è stata avviata la fase di formazione per 260 dipendenti, forza lavoro che sarà impiegata nella nuova commessa Trenitalia, recentemente acquisita. Tra questi, 98 erano impegnati proprio nella commessa Enel adesso passata a Exprivia. «Si tratta di una soluzione tampone che non risolve le problematiche del sito, legate alla precarietà del settore dei call center», dice Antonio Vitti, componente della segreteria nazionale dell’Ugl Telecomunicazioni. «Antonelli ci ha esposto un piano che prevede di apportare correttivi in grado di aumentare qualità e produttività. Si è parlato anche di aprire una nuova sede in Romania, ma per comprendere meglio quali siano le reali intenzioni dell’azienda – conclude il sindacalista – attendiamo il nuovo incontro».
A preoccupare le sigle sindacali, intanto, ci sono anche le scadenze delle più importanti commesse acquisite da Almaviva, quelle storiche – Tim, Wind e Sky – che, per continuare a impiegare personale, dovranno essere rinnovate a fine anno.
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