Allerta a Corleone, tagliate le gomme alla macchina dell’assessore ai Lavori Pubblici

Trovare la propria macchina e quella della propria moglie, di buon mattino, con le gomme tagliate e i parabrezza rotti, non è mai una cosa bella.

Ancora di più se un fatto del genere avviene, a Corleone e se, la persona coinvolta, è un assessore comunale ai Lavori Pubblici.

Parliamo di quanto è successo a Ciro Schirò, che nella giunta comunale della cittadina in provincia di Palermo, riveste quel ruolo da circa nove mesi.

Gli inquirenti, ovviamente, stanno già indagando. Non è escluso nemmeno che si sia trattato di una “bravata carnevalasca”. Certo è che, sia il luogo dell’accaduto, che dall’immaginario collettivo viene subito associato alle peggiori storie di mafia, sia la carica istituzionale che riveste, inducono ad indagini più approfondite.

“Sicuramente sono scosso, ma soprattutto per l’apprensione che il fatto ha suscitato nella mia famiglia. E’ stato un fulmine a ciel sereno” dice l’assessore di Corleone a LinkSicilia “non so davvero a cosa pensare”.

Al suo assessorato, per esempio?

“Non so che dire, non credo. La premessa è che se avessi avuto qualche segnale, qualche sospetto, lo avrei già segnalato alle forze dell’ordine. Invece niente, non ho registrato niente di strano. Per quanto riguarda l’assessorato, in questi mesi abbiamo avviato solo due cantieri- dichiara Schirò- uno di 400mila euro e uno di 100mila. Ovvero il restauro di una mosche araba che sarà adibita ad Auditorium e il rifacimento di alcune vasche del fiume. In enrambi i casi nessun problema”.

E allora?

“Ripeto non so che dire. Magari è stata una bravata fatta la notte di carnevale, o qualcosa di cui non mi sono accorto. Quello che posso dire che a Corleone, come in tutti gli altri posti, la crisi che si respira è occupazionale. La gente è esasperata per la mancanza di lavoro”.

Una bravata carnevalesca? Un gesto di esasperazione di un disperato? Tutto sommato, anche se corriamo il rischio di cadere in stereotipi, trattandosi di Corleone, speriamo sia proprio così. Il primo a sperarlo è proprio Schirò che, come molti altri corleonesi, da anni si batte perché la sua città non venga identificata con la mafia.

Va in questo senso anche il restauro della moschea araba. Che nei progetti dell’amministrazione, nella sua nuova veste di Auditorium, potrebbe aiutare la città ad ospitare eventi importanti che la aiutino a liberarsi da immagini negative su cui il cinema di Holliwood e quello italiano hanno costruito la propria fortuna.

 

 

Antonella Sferrazza

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