In epoche lontane Viaggio e Scrittura sincrociarono sulla medesima strada, si fissarono per un momento e subito sabbracciarono restando legati per sempre. La scrittura si tinge dei colori delle genti, simpregna degli aromi del mondo, si sporca di terre lontane, assorbe le esperienze vissute e le tramanda. Sia che si parli del libro di viaggio come preparazione, compagno davventura o approfondimento ulteriore, esso assume un ruolo importante nella formazione del viaggiatore.
Si è inaugurato ieri 24 febbraio, il 1° Salone del Libro di Viaggio a Catania, allestito presso lo spazio Le Ciminiere e aperto fino al 26. La sala della conferenza stampa di presentazione resta vuota per 30 minuti abbondanti oltre lorario previsto di inizio, ma sì sa: il quarto dora accademico diventa mezzora per star e politici. Piccola defezione: dietro i relatori della conferenza nessuna cartellonistica spiegava dove fossimo e perché, ma a compensare ci hanno pensato le belle donne dellufficio stampa del salone che non disdegnavano mettere in mostra veli e orpelli. Se non altro il grigiore della sala veniva spezzato.
Veniamo alle cose serie. Durante la conferenza stampa lassessore Granata e il presidente delle Provincia Lombardo, in presenza del sottosegretario alle Attività Culturali Nicola Bono, hanno brevemente presentato il Salone, che giunge a Catania per la prima volta grazie al Salone Internazionale del Libro di Viaggio di Torino. La scelta di Catania, per parlare del Libro di Viaggio, non è stata certamente fatta a caso, poiché da sempre la Sicilia è stata crocevia di popolazioni, rotte commerciali, turisti e viaggiatori.
E proprio la dimensione del viaggiatore che si vuole recuperare. Luomo che viaggia non vuole più essere turista tra tanti, intende vivere unesperienza soggettiva del mondo. I viaggiatori del Gran Tour in Sicilia ci hanno insegnato che luoghi e persone sono viste sempre in modo diverso, anno dopo anno, di viaggiatore in viaggiatore. Non esiste una ricetta del buon viaggiare, come non esiste un luogo migliore di un altro.
Aperto dalle 10 alle 23, il Salone si estende su due piani: in quello inferiore si trovano gli stand degli enti locali, quelli variopinti degli editori di libri di viaggio; al primo piano trovano posto le mostre fotografiche e pittoriche legate anchesse al viaggio, il Caffè letterario, unarea convegni (sala Grand Tour) e uno spazio riservato ai bimbi.
Ogni giorno, nelle due aree convegni, seguendo una scaletta piuttosto rapida e pregna di interessantissimi argomenti, hanno luogo le presentazioni di libri di viaggio ad opera degli stessi autori; seminari tematici con professionisti del settore come filosofi critici, giornalisti; dibattiti; proiezioni di audiovisivi. Di seguito trovate i link al programma completo giorno per giorno del Salone.
Venerdì 24 febbraio | Sabato 25 febbraio | Domenica 26 febbraio
Un occhio di riguardo, oltre alle 76 esposizioni degli editori, meritano anche le fotografie, i disegni e i dipinti che raccontano per immagini la storia, le persone, i luoghi. Molto bella in particolare lesposizione di foto su diapositiva intitolata Gobi: itinerario per immagini in cui Roberto Ive, cerca di raccontare un luogo poco conosciuto ai più come è quello della Mongolia. A seguito di un viaggio di lavoro Ive era giornalista – lautore si lascia incantare da questi luoghi, tanto da fare la spola Italia-Mongolia diverse volte.
Tra gli enti e le associazioni presenti, figura anche la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania. Certo, relegata in un piccolo cantuccio della mostra, ma ben organizzata nell’allestirlo: la scrittura di viaggio viene ‘raccontata’ per mezzo di antichi libri con stampe molto affascinanti. Su di un leggio, invece, gli scritti di Maupassant che fu viaggiatore in Sicilia. Tutto questo con il sottofondo musicale del Parsifal di Wagner, portato a compimento proprio in terra siciliana e precisamente a Palermo.
Unoccasione, dunque, da non perdere per chi ama viaggiare con i piedi, chi ama farlo in auto o in aereo oppure in motocicletta. Ma soprattutto per chi ama viaggiare con la fantasia, che quella sì che non ha confini geografici che tengano.
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