Una carta acquisti per comprare beni e servizi di prima necessità come, ad esempio, il cibo o che fornisca un aiuto per pagare l’affitto di casa. Prevede questo il ddl di iniziativa popolare che introduce il reddito contro la povertà assoluta, promosso dal Centro Pio La Torre e che vede tra i firmatari la Caritas, Libera, l’Anci Sicilia, Confindustria, i sindacati, la Comunità di Sant’Egidio, Erripa, il Comitato di lotta per la casa 12 luglio e il Forum del terzo settore. Previsto dal testo un aiuto economico per le famiglie in stato di povertà assoluta, che in Sicilia sono circa 250mila famiglie per un totale di un milione di persone. Da lunedì tutte le associazioni e sigle coinvolte nella stesura del ddl saranno impegnate a raccogliere le firme affinché da disegno possa velocemente diventare legge.
«Noi lo abbiamo presentato adesso spetta alla politica fare la sua parte – ha detto Vito Lo Monaco presidente del Centro Pio La Torre -. Da lunedì cominceremo la raccolta firme per accelerare i tempi della politica. I firmatari del provvedimento sono quasi tutte associazioni che combattono la mafia, pensiamo che questa forma di aiuto sia un modo per contrastare la criminalità organizzata che trova terreno fertile nella povertà». Il ddl per il reddito di povertà è stato depositato giovedì scorso all’assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica e oggi presentato alla stampa e ai capigruppo dell’Ars. Peccato che ad essere presenti fossero solamente in due: Salvatore Siragusa, capogruppo del Movimento 5 Stelle, e Nino D’Asero, capogruppo del Nuovo Centro Destra.
«Anche se sono presenti solamente due capigruppo – ha aggiunto Lo Monaco – tutti i capigruppo mi hanno assicurato che si intesteranno questa battaglia». La misura prevede un’integrazione al reddito, per il raggiungimento della soglia di povertà. Si integra, quindi, il reddito delle persone disagiate (dimostrabile tramite l’Isee) fino alla soglia che sarebbe pari a circa 800 euro al mese (la soglia varia in base alla zona di provenienza delle famiglie che può essere rurale, urbana o metropolitana). «Se oggi il mondo dell’associazionismo, il mondo religioso e i sindacati si mettono insieme per avanzare questa proposta vuol dire che la misura è colma – ha detto Michele Pagliaro, segretario regionale della Cgil -. Vogliamo fare sentire meno soli i poveri, in Sicilia una famiglia su due vive in uno stato di privazione. Abbiamo fatto un ragionamento semplice, nella nuova programmazione europea c’è una linea per l’inclusione sociale, abbiamo fatto un lavoro che ha le gambe per camminare, adesso tocca alla politica».
La copertura finanziaria necessaria per aiutare le 250mila famiglie in difficoltà dovrebbe essere di 100milioni di euro per il primo anno ed è assicurata dalle risorse regionali, nazionali e comunitarie utilizzabili a tale scopo. «Ogni giorno sono sempre di più le famiglie che vivono per strada – dice Nino Rocca del Comitato lotta per la casa 12 luglio – e non esiste nessun salvagente, nessuna forma di aiuto per queste persone. Ogni giorno sono dai dieci ai quindici gli sfratti e la politica non può rimanere indifferente e non si possono neanche seguire gli iter e i tempi normali per questa legge, ma bisogna avere i tempi dell’emergenza».
Anche il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che dopo la presentazione alla stampa, ha incontrato i promotori del ddl, ha accolto con favore il testo. «Facciamo nostra questa proposta: abbiamo già un progetto molto articolato che stiamo definendo sulle modalità – ha detto ai giornalisti -. Il ddl contiene pochi articoli, stabilisce dei principi. Siamo in una fase molto avanzata, perché vogliamo assolutamente il reddito di cittadinanza».
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