LA SOCIETA’ HA UN INDEBITAMENTO CHE SUPEREREBBE I 10 MILIONI DI EURO. DALL’ARS DOVREBBE ARRIVARE UN PRIMO ‘ACCONTO’ DI 40 MILIONI DI EURO. MA E’ SOLO UNA PROMESSA DA GOVERNO CROCETTA…
In Sicilia la riscossione dei tributi è al collasso. A denunciarlo è la Fiba Cisl, la Federazione cislina del credito, preoccupata del futuro del servizio e dei lavoratori.
Riscossione Sicilia spa è a un passo dallinsolvenza, afferma il sindacato spiegando che la spa preposta nellIsola alla raccolta dei tributi e di altre entrate (99,885% in quota alla Regione, lo 0,115% nel portafoglio di Equitalia) è prossima al tracollo con debiti verso fornitori – precisa il documento conclusivo di un incontro svoltosi oggi a Palermo – che ammontano a decine di milioni.
LIstituto sconta la gravissima crisi finanziaria della Regione e il suo deficit dindirizzo politico strategico, sottolinea la Fiba Cisl, riecheggiando lallarme lanciato due settimane fa dallormai ex assessore regionale allEconomia, Luca Bianchi quando, dimettendosi, ha detto: O la situazione di Riscossione Sicilia si risolve in tempi brevissimi, o la società rischia sul serio.
La Fiba Cisl chiede unaperta e responsabile discussione sul rilancio e la riorganizzazione del servizio, che costituisce anche un valido strumento strategico di contrasto a mafia, malaeconomia ed evasione fiscale. E invoca la coerenza con le politiche nazionali di settore, si legge nel documento firmato da Pietro Di Quarto, coordinatore regionale Fiba Cisl per Riscossione Sicilia e Anna Cutrera, segretaria della Fiba Cisl siciliana.
Sulintegrazione tra sistemi regionale e nazionale insiste, a sostegno della vertenza, anche Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia, puntando il dito contro la logica dissennata di questi anni, di sprechi e sperperi. Ma se linsolvenza avanza come uno spettro, ai lavoratori vanno garantite serenità e stabilità. Pertanto, la Regione ristrutturi rapidamente il sistema siciliano della riscossione agganciandolo a quello nazionale, rimarca Bernava.
Il nostro sindacato – recita in chiusura il documento – fa appello al governo nazionale affinché sorvegli e se il caso intervenga. Obiettivo, puntualizza: assicurare in Sicilia standard etici e qualitativi adeguati al nostro Paese.
Difficile quantificare l’indebitamento di Riscossione Sicilia spa. A occhio e croce, dovrebbe aggirarsi intorno a 100 milioni di euro. Ma è una cifra che andrebbe verificata con attenzione.
Di preciso si sa soltanto che nel’autunno dello scorso anno l’Ars si era impegnata a preparare un disegno di legge che avrebbe dovuto stanziare oltre 200 milioni di euro per questa società. Poi, però, l’impegno di Governo e Sala d’Ercole è stato ‘inghiottito’ dal vortice della Finanziaria regionale 2014, nata male e finita peggio.
Oggi si parla di un intervento di 40 milioni di euro che dovrebbero servire a Riscossione Sicilia spa per pagare i debiti del 2012 ed evitare il fallimento.
Ma, anche in questo caso, si tratta di un impegno da Governo Crocetta: ovvero parole, parole, parole, come nella celebre canzone di Mina…
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