Albert, un ritorno voluto dalla Cisl?

Ci risiamo. Ludovico Albert show. E’ un fiume in piena quando sale in cattedra. O almeno così sembrerebbe dalle indiscrezioni assunte nelle scorse ore. Si delineerebbe, infatti, un ritorno in pompa magna del “tecnico”. Albert, quindi, rinvigorito dirigente generale del dipartimento Istruzione e Formazione professionale. Proprio così, pimpante e più forte di prima. Attenzione, però: l’imposizione del sabauda, fatto ingoiare a al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, grazia alla lettera a firma del ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca, sembrerebbe avere una matrice cislina.

Sembra infatti che lo “sceriffo”, il tecnico super pagato sceso dalle Alpi per liquidare il settore della formazione professionale in Sicilia, abbia scaricato il Pd, o forse il contrario. Poco importa, tanto la verità prima o poi…

Ci viene riferito, a tal riguardo, che nessun bando integrativo sarà autorizzato per la provincia di Caltanissetta. Sarà una ritorsione contro il Pd locale e regionale? Vedremo.

Intanto,  altre indiscrezioni raccontano di un solido rapporto con il Sindaco della sua Città, Pietro Fassino. Il che significherebbe una stabile relazione con D’Alema e Bersani. Ed allora cosa sta succedendo nel Pd siciliano? Quali cambiamenti? E’ tempo di suicidi politico-elettorali? Certo, bene non stanno se esprimeranno due candidati alla corsa per la presidenza della Regione siciliana. E, per restare in tema di rapporti privilegiati, pare che abbia concordato, sempre Albert, con il concittadino Fabrizio Barca, il momento di uscita del bando da 450 milioni di euro, per il cosiddetto “Piano giovani”, e cioè febbraio 2013. Quindi, di andarsene pare non se ne parla.

Ma ciò che più interessa sono le affermazioni che, secondo le indiscrezioni, pare abbia con convinzione esternato Ludovico Albert a più riprese. Intanto con la sua solita e proverbiale coerenza e chiarezza pare abbia dichiarato che nessun progetto di riqualificazione dovrebbe interessare il personale in esubero, che rimarrebbero così privo di tutele.

Anche perché Albert pare abbia lasciato intendere che non programmerà alcun Piano Regionale dell’Offerta Formativa (Prof) per il 2013. La motivazione l’ha pure data lo “sceriffo”: la legge regionale 24 del 6 marzo 1976 sarebbe anticostituzionale e subirebbe certamente l’impugnativa del Commissario dello Stato per la Regione siciliana. Peccato, però, che in tantissimi provvedimenti, a sua firma, sia richiamata la legge istitutiva del servizio di interesse pubblico, e cioè la formazione professionale in Sicilia.

Con altrettanta chiarezza sembra aver chiuso definitivamente la porta al sistema regionale di garanzie e tutele in favore dei lavoratori della formazione professionale assunti entro il 31/12/2008 dagli Enti formativi operanti con la legge regionale 24/76. Del resto se è considerata anticostituzionale la legge regionale 24/’76 non si capisce come dovrebbe essere salvata la legge regionale n.25 del 1° settembre 1993, che istituisce il sistema di tutele e garanzie occupazionali.

Quindi, Albert, il ministro Barca, Papania, Gucciardi, Cardinale, Rinaldi, Genovese, Vitrano sono per il precariato. Cosa pensa di questo il candidato alla presidenza della Regione del Pd, Rosario Crocetta? Il precariato, si sa, è quella forma di instabilità lavorativa che è l’esatto opposto del quadro normativo regionale sul settore della formazione professionale in atto ancora in vigore.

Ci sarebbe anche la questione dei ricorsi. Un’indiscrezione racconta che Albert avrebbe detto: li ho vinti tutti. E’ ovvio che trattandosi di indiscrezioni non avanziamo alcuna pretesa di verità. Anzi, con ogni probabilità si potrebbe trattare di voci metropolitane e “zizzanie” di qualche invidioso che gli vuole male. Ma il roccioso Albert oramai si sente propretore del Regno di Sicilia. Ed ha ragione di esserlo, visto l’enorme potere che esercita e l’oceanica fiducia di cui gode. (a destra, il ministro Fabrizio Barca, foto tratta da ilpost.it) 

Del resto non è facile far ingoiare in materia eclatante e plateale il rospo ad un altro illustre come Raffaele Lombardo. Eppure… Diciamo pure cha a qualcuno non piaceranno queste considerazioni e proveranno a chiedersi il perché di questi contenuti, richiamati nel presente articolo. Chiariamo subito che non avanziamo alcuna pretesa di verità, né abbiamo motivo di risentimento verso un serio e valido professionista nell’arte del “Dirigere”. Quello che più ci sollecita l’analisi critica è il dovere riscontrare fiumi di incongruenze, incoerenze nell’azione amministrativa. Ritardi e sofferenze di Enti e lavoratori. Elusioni di norme e leggi disattese. Somme disperse o restituite all’Unione Europea.

Solamente il 9 agosto 2012 ha siglato, unitamente al collega dirigente regionale del dipartimento lavoro, Anna Rosa Corsello, con le organizzazioni sindacali e datoriali un protocollo d’intesa che chiariva la fine dell’erogazione dell’ammortizzatore sociale. Peccato per che poi ha continuato ad autorizzare gli accordi celandoli sotto l’eccezionalita’ e straordinarietà della situazione. Cosa alquanto aleatoria e non meglio definita. Diciamo alla Albert. Quindi la coerenza sabauda che lo spinge, sempre dalle indiscrezioni assunte, ad affermare che la copertura finanziaria per la cassa integrazione guadagni in deroga (CIGD) ci sarebbe fino al 2012 e probabilmente fino a tutto il 2013. E’ l’altra piemontese, il ministro Elsa Fornero che avrebbe confortato Albert sulla vicenda. Quindi altra incoerenza di Albert tra “il dire ed il fare”.

E poi diciamolo pure, nulla di personale certamente, ma quella dei ricorsi vinti tutti è veramente una bufala. Noi di LinkSicilia stentiamo a credere a questa indiscrezione. Non potrebbe essere diversamente. Troppo facile sarebbe la risposta. Quale? Ve la diciamo subito. La Fondazione Cas Onlus di Palermo, per esempio, ha già vinto una serie di ricorsi obbligando la Regione siciliana a sborsare qualcosa come oltre 9 milioni di euro. Quando il caos si sostituisce al governo delle regole significa che è giunto il momento che il potere giudiziario ripristini la calma in un settore che abbisogna di quiete. Sì, quella dopo la tempesta…

Giuseppe Messina

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