La generazione della mobilità si allarga e adesso tocca al progetto Erasmus PlusK2 prendere per mano gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado. Anche nella città di Catania dove sono coinvolti diversi istituti. E proprio nell’anno in cui spegne trenta candeline a giugno il programma di scambio che ha fatto incontrare in Europa oltre tre milioni e mezzo di studenti universitari, l’Erasmus. Grazie al nuovo piano di cooperazione transnazionale, i bambini inglesi troveranno sui banchi il nostro Pinocchio di Carlo Collodi, mentre gli studenti catanesi leggeranno Il principe felice di Oscar Wilde. A stabilire i piani di studio e le loro interconnessioni con le culture straniere saranno i professori delle scuole che aderiscono al programma, che fino al 2020 ingloberà il vecchio Comenius, nato per far scoprire ai giovani il valore della diversità culturale e linguistica europea.
Gli istituti comprensivi catanesi coinvolti nel piano di cooperazione, tra i primi in Sicilia ad aver aderito all’iniziativa, sono tre: il XX Settembre, il San Giorgio e il Francesco Petrarca. Considerata l’età degli studenti, non è prevista la loro mobilità, ma saranno i docenti a incontrarsi e a tracciare un percorso di «partenariato strategico molto simile a un gemellaggio e basato sul costante confronto tra gli alunni dei diversi Paesi», racconta Alessandra Coco, insegnante di lingue al XX Settembre e responsabile del progetto. Gli scambi con le classi che si trovano oltre i confini nazionali non riguarderanno però solo la letteratura.
Uno dei progetti a cui ha aderito il XX Settembre è intitolato Engaging young entrepreneurs (Promuovere l’imprenditoria giovanile, ndr) e consentirà ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado di simulare in aula la creazione della loro impresa, confrontandosi con i coetanei dell’Irlanda del Nord, della Croazia, dell’Islanda e della Polonia. «Impareranno a disegnare dei loghi, a fare marketing e a sviluppare un’idea imprenditoriale originale», spiega la professoressa Coco. I progetti, interamente sostenuti da fondi europei, hanno ottenuto ad agosto il finanziamento da parte dell’Agenzia Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa) e avranno una durata biennale e triennale.
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