Agrigento social street, da Facebook al buon vicinato Dal posto auto in prestito agli sfincioni dietro la porta

Ma cu tu fa fari? Questa domanda, Elvira Mangione se l’è sentita fare spesso. Lei, imprenditrice turistica, insieme a Nadia Rosato, di professione bancaria, è l’ideatrice della Social Street di Agrigento, una realtà che prende origine dal gruppo Facebook Residenti in Via Fondazza – Bologna, esperienza nata nel 2013 per permettere ai vicini di casa di socializzare tra loro, instaurare legami e condividere necessità. 

«Ne abbiamo voluta creare una anche noi che è un pizzico diversa da quella di Bologna, perché per quanto il concetto sia lo stesso, le dinamiche territoriali sono differenti – spiega a MeridioNews Elvira – È impensabile non salutarsi o non conoscersi tra vicini di casa, e così abbiamo messo in rete i residenti di via Foderà e dintorni, con l’obiettivo di studiare il territorio e capire se potesse esserci qualcuno bisognoso di aiuto. Abbiamo aperto un gruppo su Facebook e attaccato dei volantini lungo la strada per invitare gli abitanti a iscriversi». 

Si chiama Residenti in via Foderà – Agrigento e riunisce oltre cento persone: nel gruppo sul social network si scambiano opinioni poi dal vivo anche oggetti e favori. «Una ragazza ha scritto un post chiedendo se qualcuno poteva prestare un carica batterie alla sorella che era tornata per un periodo nella casa di famiglia e lo aveva dimenticato – racconta Mangione – Alle undici di sera ci siamo attivati e con il panaro (cestino, ndr) glielo abbiamo calato dal balcone». La Social street di Agrigento è la più accreditata della Sicilia, tanto da finire perfino in tv, nel programma di Syusy BladyIn viaggio con mia figlia, in onda su Rete 4, che il 24 giugno scorso ha fatto tappa proprio in via Foderà.

All’inizio, l’impegno della giovane imprenditrice turistica è stato guardato con sospetto. «Qualcuno pensava che volessi lanciarmi in politica e candidarmi – afferma – poi pian piano chiunque si è reso conto. Sin da subito ho puntato sulla libertà di ognuno, che per me è una cosa sacrosanta». Messi da parte i dubbi e le tensioni, adesso sono le pratiche di buon vicinato a prevalere. «Le persone che abitano sopra casa mia, spesso mi fanno trovare davanti la porta del cibo, come la minestra preparata con gli ortaggi biologici – prosegue Elvira – Una domenica, rincasando con mio marito ho trovato un cesto pieno di pizze e sfincioni appena sfornati preparati per noi dalla signora dell’ultimo piano. È una cosa straordinaria». 

Gentilezze ricambiate con altre gentilezze. Come la volta in cui l’imprenditrice, con la sua famiglia, è andata in vacanza per una settimana e ha lasciato l’utilizzo del proprio posto auto a un’altra famiglia «che fatica a trovare parcheggio». Alla base di ogni gesto c’è sempre «il dare senza la pretesa di ricevere nulla in cambio». Una rete non solo virtuale ma anche reale «per sostenerci a vicenda e in modo gratuito».Un fornetto, una friggitrice, giochi per bambini, vestitini, un divano. «Ci doniamo di tutto e non c’è mai stato scambio di denaro».

L’idea è nata durante i preparativi di Natale dell’anno scorso: Elvira e Nadia, che abitano accanto, stavano organizzando una cena in casa con altri vicini, ma quando si sono accorte che non avrebbero potuto invitare tutti e che la cosa avrebbe potuto creare divisioni, hanno deciso di portare in strada i tavoli e le sedie. «È successa una rivoluzione, è stato un Natale straordinario – ricorda la giovane – Ogni famiglia ha portato ciò che voleva e poteva: non mancava niente, anche senza un’organizzazione precisa». Da lì è stato un crescendo di iniziative e nuove amicizie. Gli eventi, in realtà, si svolgono nelle viuzze interne, perché via Foderà – una parallela della principale via Atenea – è una strada trafficata.

Tra le iniziative svolte dal gruppo (non solo Facebook) c’è anche la pulizia della zona, con i cittadini che armati di scope e palette hanno bonificato pure uno spiazzale pieno di sterpaglie. Tra quelle in programma c’è il teatro su strada, dove gli attori saranno gli stessi residenti, che tra di loro si chiamano Foderani. In questi giorni, però, è tutto fermo «per rispetto di Carmelo, un nostro vicino che è ricoverato in ospedale – dice Elvira – per cui abbiamo fatto una veglia di preghiera in strada, che è il nostro luogo di ritrovo aperto a tutti». In previsione delle festività natalizie, «abbiamo pensato di farci regalare dalla Forestale un albero da mettere all’ingresso della via che verrà addobbato da noi residenti». Non importa come o con quali colori: ognuno lo decorerà come preferisce.

Danilo Daquino

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